Tutto quello che so del grano

Spettacolo
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Il Teatro Ridotto ospita l'ultima creazione del Teatro delle Ariette.

Un testamento amoroso nato dopo un litigio, complice una lettera e l'impasto di una focaccia. Dalla Valsamoggia a Bologna. Domani sera Giovedì 20 aprile alle ore 21 al Teatro Ridotto arriva la compagnia del Teatro delle Ariette con l'ultimo spettacolo Tutto quello che so del grano.

I protagonisti del racconto sono un uomo e una donna che con noi dialogano attraverso la lettura di una lettera, una lettera che, si intuisce, prende spunto da un recente litigio e che l'uomo scrive preparando una focaccia, tra una lievitazione e l'altra. Ed è proprio in quelle pause, nell'attimo che si frappone al rito quotidiano che nascono le parole, fraseggi di una dichiarazione, o forse di un testamento amoroso, che l'uomo dedica alla donna ripercorrendo i saperi e le esperienze vissute negli oltre trent'anni spesi a contatto con il lavoro nei campi, la farina, l'acqua, il vino e la creazione di un teatro concepito con lei e il loro amico più caro nel Deposito degli Attrezzi di casa.

Una lettera che è fatta per essere letta ad alta voce, perché lei, attrice, possa nuovamente riconoscersi nel ruolo che per sua natura le spetta.

L'uomo, la donna e l'amico di cui stiamo parlando sono Stefano Pasquini, Paola Berselli e Maurizio Ferraresi, i fondatori del Teatro delle Ariette, che ancora una volta scelgono una storia d'intimità per richiamarci al nostro stare vigili al mondo, al mettere cura nelle azioni e nelle percezioni, a rispettare i sentimenti, spronandoci così a chiederci chi siamo, che cosa pensiamo e che cosa proviamo nel momento presente, proprio come accade con la semina, la mietitura, la battitura e la macinazione del grano.

A rendere l'atto del tutto spontaneo e naturale c'è come sempre il cibo, preparato, cucinato e consumato insieme sulla scena, anche se questa volta il gruppo ci chiede misteriosamente di portare da casa una pizza, una focaccia o un pezzo di pane. Lo spettacolo ci svelerà presto il perché, mentre a noi non resta che abbandonarci al racconto con la fiducia di chi si sente in famiglia.

Quella del Teatro delle Ariette è infatti un'arte della complicità, coltivata e cresciuta dal 1997, dando voce con “A Teatro nelle case” alle biografie della comunità contadina dell'Appennino bolognese di cui ancora fanno parte.

Foto Primo Piano Attore Di Tuttoquelloche

Foto tratta dallo spettacolo

“Teatro da mangiare?” è lo spettacolo che nel 2001 li ha riportati sulla scena, sancendone intorno a un tavolo l'ingresso nel mondo teatrale italiano. Da allora il connubio narrazione-cibo si dimostrerà il veicolo ideale per dare voce alla propria vocazione teatrale, rivolta a un teatro umano e necessario, civile e poetico, in dialogo con le parole degli autori prediletti, Brecht, Pasolini, Omero e Camus.

Perché «il teatro - ci racconta Stefano Pasquini - è un luogo dove si vive intensamente, non un luogo dove la vita viene sospesa. Il gioco per noi è inserire il cibo in quanto elemento del racconto e parte della drammaturgia. Il cibo non è semplicemente evocato nella parola ma è elemento presente fisicamente, da far vivere e preparare producendo odori, sapori e obbligandoci a gesti attenti, reali, di verità e di concretezza. Esso diviene poi per il pubblico-comunità elemento condivisibile, perché il cibo è un rito continuo di morte e di rinascita, simbolo di qualcosa che finisce e che comincia nello stesso tempo, un rito di trasformazione»

Con la presentazione di “Tutto quello che so del grano”, frutto di un precedente studio avviato lo scorso anno in residenza al Teatro delle Moline di Bologna, le Ariette hanno inaugurato l'8 aprile il nuovo teatro nel Deposito degli Attrezzi nella loro casa a Castello di Serravalle, che dopo anni di attività ha cambiato ufficialmente destinazione d'uso. 
Un teatro in mezzo ai campi per sancire un patto tra l'uomo e la natura, così come Paola, Maurizio e Stefano hanno sempre desiderato.

Lucia Cominoli


Per ulteriori informazioni:

Il Teatro Ridotto si trova in via Marco Emilio Lepido 255 nei pressi di Lavinio di Mezzo.

È disponibile un servizio navetta al costo di 3,00 € (a/r) con partenza da porta San Felice.

La navetta viene attivata solo su prenotazione al numero 349/7468384 - www.teatroridotto.it 

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