Al Teatro Dehon la storia d’amore di Édith Piaf e Marcel Cerdan

Spettacolo
Tipografia

Il tragico amore tra l’icona del canto francese e il pugile algerino da domani, 28 aprile, in scena al Teatro Dehon.

La Compagnia Teatroaperto, organismo teatrale autogestito di portata europea alla ricerca di un teatro aperto a nuovi linguaggi e nuove forme di teatro popolare, porta in scena questo fine settimana, la storia di Édith Piaf e Marcel Cerdan nello spettacolo “Mon bel amour”.

Punto focale della storia è il volo dell'Air France decollato dall’Aéroport de Paris-Orly destinazione New York che alle tre di notte del 28 ottobre 1949 si schiantò sul Pico da Vara nell’isola azzoriana di São Miguel. Nel Lockheed Constellation sedeva tra gli altri il pugile trentatreenne Marcel Cerdan, diretto a far visita alla compagna Édith Piaf, iconica chanteuse e chansonnière della musica francese, poco prima di un atteso rematch al Madison Square Garden del disastroso incontro con l’italo-americano Jake LaMotta dell’estate precedente. Nello schianto morì anche la trentenne prodigio del violino Ginette Neveu, colei che ad appena sedici anni al prestigioso concorso “Henryk Wieniawski” relegò al secondo posto il gigante David Oistrakh: la Piaf parteciperà alla sua biografia dedicandole belle parole.

PiafCerdan2

Foto: i protagonisti di questo travagliato amore

Cerdan era legato sentimentalmente alla Piaf da più d'un anno e aveva abbracciato sia la celebrità che le fragilità di una donna segnata da un'infanzia trascorsa prima nell’incuria più totale della nonna materna e poi in un bordello gestito dalla nonna paterna per finire a cantar per strada per mantenere se stessa e il padre, da una salute precaria - dai tre ai sette anni pare sia rimasta cieca a causa di una cheratite miracolosamente guarita per intercessione di santa Teresa di Lisieux alla quale sarà sempre devota - e da sofferte storie d’amore. Alla notizia della morte di Cerdan, Édith Piaf scrisse per lui l’ “Hymne à l'amour”, che diventerà un successo come già “La Vie en rose” del 1946 e “Non, je ne regrette rien” del 1960, tre anni prima della sua morte.

Nelle note del regista dello spettacolo Piero Ferrarini si legge dell’«iconica, indimenticabile vocalità di Édith Piaf [“l'ugola insanguinata di un passerotto”], trasfigurata dal mito della sua stessa immagine, [che] ricapitola agli occhi dell'oggi la narrazione di tre secoli di Francia; dalla grandeur coloniale ottocentesca, riecheggiante nei simboli corruschi della sua forza d'espansione […], sino agli albori di quegli anni '60 del novecento che conservano ormai solo un ricordo dei passati splendori, varcando i flutti del Secolo Breve in guisa di tragica polena di un battello, sul quale lo sfascio del sartiame e della chiglia contrastano ironicamente con la lucentezza degli ottoni.»

Christian Tugnoli

Per maggiori informazioni:

Teatro Dehon

Via Libia, 59 - Bologna

Dal 28 e 29 aprile 2017 ore 21:00, 30 aprile 2017 ore 16:00

Da 12,00 € (ridotto) a 23,00 € (intero)

http://www.teatrodehon.it/ - https://www.facebook.com/teatrodehonbologna/

Condividi

Submit to FacebookSubmit to Twitteristagram logo
BLOG COMMENTS POWERED BY DISQUS