Il 25 aprile la Basilica di San Francesco si trasforma in teatro con lo spettacolo di PraT-Teatro del Pratello.
Martedì 25 aprile torna l'appuntamento con Pratello R'esiste, una giornata di eventi, momenti di riflessione e divertimento in occasione della Festa della Liberazione nello storico quartiere operaio del centro di Bologna.
Quest'anno oltre a piazza S. Rocco, via Pietralata e il Museo della Resistenza anche la Basilica di San Francesco si farà teatro della manifestazione e nel senso letterale del termine, ospitando cioè al suo interno la performance scenica di PraT-Teatro del Pratello, BOMBS AWAY!, due repliche a ingresso libero alle ore 20.30 e alle ore 21.30 in via Malpighi 9, protagonisti i minori detenuti in carico al Servizio di Giustizia Minorile e oltre 70 interpreti di tutte le età.
Lo spettacolo è frutto del lavoro che il regista Paolo Billi ha realizzato all'interno dell'Istituto Penale con i ragazzi della Compagnia del Pratello e le attrici di Botteghe Molière nell'ambito del percorso “Voci 2017. Bombardare la città”, che ha trattato e approfondito le tattiche messe in atto per colpire i civili in tempo di guerra, soffermandosi sulle motivazioni che ieri come oggi condizionano scelte e strategie all'interno dei grandi conflitti mondiali.
«BOMBS AWAY! - racconta Billi - Era l’ordine di sganciare le bombe, sui bombardieri americani, durante la seconda guerra mondiale. Bombardare le città diventò una operazione di guerra: “rende di più”, ieri come oggi, bombardare un ospedale, una stazione, un panificio, una fabbrica, o mitragliare colonne di camion, treni in marcia, che bombardare le postazioni militari nemiche».
La letteratura che intorno vi fu spesa, a partire dal trattato del Generale Giulio Doueht del 1921, il primo a teorizzare e a dettagliare le ragioni e le metodiche per bombardare le città, è stata alla base della ricerca del gruppo, in dialogo con gli scritti composti dai ragazzi durante il laboratorio di scrittura a cura di Filippo Milani e la collaborazione alla drammaturgia di Luca Alessandrini, il rettore dell'Istituto Parri.
Foto: Via del Pratello a Bologna
A raccogliere le loro voci e i loro sguardi sarà martedì la Basilica di San Francesco, uno dei capolavori gotici più belli della città, che per ben due volte rischiò la totale distruzione durante l'ultima guerra. Un luogo simbolo di storia e di dolorose memorie, in cui il regista ha subito individuato lo scenario ideale per quella che si preannuncia al pubblico come una performance collettiva dal forte impatto visivo ed emotivo.
Complice la partecipazione di oltre 70 comparse, molti dei quali semplici cittadini, gli spettatori verranno infatti collocati nella navata centrale della Basilica per finire coinvolti in una complessa successione di azioni costruite su una partitura di musica elettronica arricchita da interventi live e in spartito, voci recitanti, le note di un organo e la presenza di una sirena-antiaerea originale, merito del contributo del Maestro Aurelio Zarrelli e degli studenti della Scuola di Musica applicata del Conservatorio di Bologna. Insieme a loro le coreografie di Elvio Assuncao e le immagini degli artisti visivi Manuela Tommarelli, Simone Tacconelli e Fabio Maggi, nate in sinergia con gli studenti dell'Accademia di Belle Arti e il laboratorio del fotografo Simone Martinetto all'Università della Terza Età Primo Levi.
Le immagini saranno proiettate su dei tulle davanti e dietro la navata, per sollecitare ulteriormente nel cortocircuito corporeo e sonoro la sensibilità delle nostre percezioni, fino a sperimentare più direttamente lo stato di allerta e la paura legate al bisogno di trovare un riparo di fronte a una ipotetica minaccia incombente. A noi la responsabilità di comprenderne i precedenti, in virtù del nostro essere umani, ora increduli, inermi e trasognati tra gli spazi del sacro ma pur sempre autori della nostra storia.
Lo spettacolo è a ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Lucia Cominoli
Per maggiori informazioni: www.facebook.com/Teatro-del-Pratello-155108454507076/
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