La rassegna MIA si conclude mercoledì 27 marzo.
L'iniziativa di musica classica, organizzata in collaborazione con La Soffitta e il Dipartimento Arti dell'Università di Bologna, a partire dalle 19:30 vedrà esibirsi tre straordinari interpreti: Bruno Canino al pianoforte, Matilda Colliard al violoncello e Alessio Bidoli al violino.
Il repertorio: "Ville Lumière", sarà dedicato alla musica francese tra Otto e Novecento. Saranno eseguite la Sonata n. 1 in re minore L 144 per violoncello e pianoforte di Claude Debussy che anticipa il Trio in re minore op. 120 per violino, violoncello e pianoforte. in ricordo di Gabriel Fauré nel centesimo anniversario della sua morte e la Sonata n. 1 in re minore op. 75 di Camille Saint-Saëns, una delle più belle composizioni per violino e pianoforte dell'Ottocento. La parte finale del concerto sarà dedicata alla musica di Maurice Ravel.
Foto: il violinista Alessio Bidoli
La serata Musica Insieme in Ateneo 2024 e l'Università di Bologna, mirano a coinvolgere gli studenti in qualità di "ambasciatori culturali", come dimostra la scelta di Francesca Greppi, dottoranda in Discipline Musicologiche del Dipartimento delle Arti, presentatrice dell'evento. Nel pomeriggio, gli stand del Mercato Ritrovato, animeranno la Piazzetta Pasolini, 5 a Bologna in attesa delle esibizioni. I commercianti, per l'occasione, offriranno lo sconto del 10% sui prodotti in vendita ai possessori del biglietto per il concerto. Da notare l'evento del giorno successivo, sempre incentrato sulla musica: nell'ambito di Musica Insieme Sant'Orsola, giovedì 28 Bidoli e Canino allieteranno la mattinata degli incontri musicali per i pazienti oncologici e i loro familiari presso il Day Hospital reparto di oncologia Ardizzoni.
I biglietti sono disponibili online su: Bologna Welcome e nei punti vendita del circuito Vivaticket e il giorno del concerto a partire dalle 18:30 nel foyer del DAMSLab / Auditorium. Posto unico 10 euro. Ingresso gratuito per gli studenti di Scuole, Conservatorio e Università e per il personale dell'Università di Bologna.
Chiara Garavini
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