Imprese e rendicontazione: andare oltre l’obbligatorietà

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Il ruolo strategico e trasformativo della CSRD.

Il 16 dicembre 2022, è stata ufficialmente pubblicata in Gazzetta Ufficiale dalla Commissione europea, la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Questa nuova Direttiva estende l’obbligo di rendicontazione sulla sostenibilità a un più ampio gruppo di imprese, con l’obiettivo principale di migliorare la trasparenza e l’uniformità del reporting di sostenibilità nell’Unione Europea, allo scopo di contrastare il greenwashing.

La CSRD, però, non rappresenta semplicemente una serie di meri obblighi a cui le imprese devono adempiere nel rendere conto delle proprie attività sostenibili. Al contrario, costituisce uno strumento che mira a trasformare radicalmente il modo in cui le aziende raccolgono e riportano i dati, integrano la sostenibilità nella propria strategia, pianificano le proprie attività future e pensano i propri processi di governance. Le imprese, infatti, per potersi allineare con le richieste della nuova CSRD, si trovano a dover avviare processi ed apportare modifiche profonde e innovative nei loro modelli di business. Questi cambiamenti non solo garantiscono la conformità normativa, ma portano benefici e risultati che vanno ben oltre, contribuendo a migliorare la sostenibilità aziendale in modo significativo.

Rendicontazione In Simboli

Foto: Rendicontazione in simboli

In particolare, alcuni di questi profondi vantaggi di lungo periodo sono:

- Analisi e comparazione delle proprie prestazioni: le aziende possono utilizzare i risultati delle attività di raccolta e divulgazione dei dati svolti a scopo rendicontativo per ottenere un quadro migliore delle prestazioni di sostenibilità della propria organizzazione, avendo così a disposizione un quadro più ampio del proprio stato dell’arte per compiere valutazioni strategiche e competitive.
- Diffusione interna: la sostenibilità è diventata ormai una tematica che impatta tutte le realtà e per integrarla al meglio è necessario rafforzare la sensibilità e la cultura interna.
- Integrazione dei criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nella strategia aziendale: la normativa e il suo relativo adeguamento all’interno dell’impresa facilitano l’integrazione delle informative relative ai fattori ESG nella strategia aziendale in modo strategico.
- Identificazione di rischi e opportunità: la migliore comprensione dei rischi, delle opportunità e degli impatti richiesta da una valutazione di materialità allineata alla CSRD, comporta una maggiore preparazione da parte delle aziende ad identificarli e anticiparli anche in futuro.
- Accesso e costo del capitale: la conformità alla CSRD può rendere le imprese più attraenti per gli investitori, garantendo una maggiore trasparenza ed un accesso all’informativa delle prestazioni sostenibili chiara ed allineata con i requisiti europei.
- Benefici reputazionali: la società oggi chiede alle imprese attività più sostenibili e responsabili. Adempiendo alla CSRD, che mira a ridurre il greenwashing ed incoraggiare attività più sostenibili, le aziende possono ottenere un vantaggio competitivo rispetto ai competitor che non fanno dei fattori ESG una priorità.

Per poter quindi cogliere tutti questi vantaggi profondamente trasformativi della nuova Direttiva CSRD, le imprese devono approcciarsi ad essa con lungimiranza ed in modo strategico utilizzandola come una leva di sviluppo aziendale e ripensando tutti i propri processi interni alla luce di ciò che essa prescrive.

Nel fare ciò, è importante che le organizzazioni vi si approccino seguendo un processo strutturato e completo, secondo le seguenti fasi:

- Studiare in modo preventivo ed approfondito tutto ciò che viene richiesto dalla normativa ed il processo di adeguamento ai suoi obblighi.
- Progettare e prototipare tutti i processi e le attività necessarie all'adempimento agli obblighi della nuova Direttiva, in base alla propria specifica realtà di business, analizzandone i rischi e le opportunità.
- Implementare i processi che sono stati precedentemente delineati e predisporre nel concreto ciò che la normativa richiede.
- Monitorare in modo continuativo e nel lungo periodo i risultati di questo percorso ed i suoi esiti.

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Immagine: Impronta Etica Logo del 20esimo

In conclusione, limitarsi ad una mera compliance ed un mero adempimento degli obblighi che la Direttiva CSRD prescrive, rappresenta per un'impresa una fortissima limitazione in termini di sviluppo ed in termini competitivi. È importante, infatti, approcciarsi al nuovo percorso che la Commissione Europea ha delineato con l'introduzione di questa normativa, in modo strategico e strutturato, facendone il perno di una nuova identità ed un nuovo approccio aziendale basato sulla valutazione dei criteri ESG. La CSRD non vuole solo normare il presente, ma porre le basi per un nuovo sistema economico europeo fondato sulla sostenibilità e volto ad un futuro equo, prospero e green.

A cura di Impronta Etica

Impronta Etica è un’Associazione senza scopo di lucro costituitasi nel 2001
per la promozione e lo sviluppo della sostenibilità e della Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI).

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