La mia Via degli Dei

Tempo libero
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Il racconto di un’esperienza illuminante e sconvolgente.
É cominciato tutto circa un mese fa, quando io ed un mio collega di classe, avevamo pensato di fare qualcosa di diverso, qualcosa che fosse stato in grado di farci sentire liberi. Ci è venuto in mente il “Cammino sulla Via degli Dei”, del quale ne parlavano in tanti sui Social Network.

É un percorso escursionistico che collega le città di Bologna e Firenze, passando attraverso gli Appennini. Eravamo talmente entusiasti di farlo che diventò l’argomento principale delle nostre conversazioni. A forza di parlare di continuo di questo cammino, si è aggiunta un’altra nostra collega di classe, anche lei non aveva mai fatto niente di simile, ma la voglia di mettersi alla prova era più forte di lei.

A questo punto abbiamo pensato di coinvolgere più persone possibile, per compensare la nostra impreparazione, ma anche per conoscere gente nuova. Niente poteva essere più efficace come “organizzare” un semplice evento su Facebook, che in soli 2-3 giorni ha raggiunto la quota di 200 persone interessate. Il fatto che tutto stava proseguendo secondo i nostri piani non faceva altro che aggiungere ancora più entusiasmo.

Quando mancavano ormai solo due giorni per la partenza, tutto era pronto, tranne io. Mi facevo mille domande senza aver alcuna risposta, ero insicuro e preoccupato, il cuore batteva a mille, ma ormai non potevo più tornare indietro. Ed ecco, arrivò il 4 giugno del 2016, il giorno che tutti noi aspettavamo. Il punto di partenza era Piazza Maggiore. Le lancette dell’orologio indicavano le ore 9.30 ed eravamo in 6 persone. Dopo l’ultima controllata degli zaini, facemmo il primo passo verso il nostro cammino.

Nella vita quotidiana siamo diversi uno dall’altro, per età, per nazionalità, per lo status sociale, ma lì eravamo un tutt’uno, con un solo obbiettivo «affrontare la Via degli Dei». Dopo 4 km ci trovammo già nella salita feroce di San Luca, che ci mise da subito alla prova, ove si notava la preparazione fisica di ciascuno di noi. I passi aumentavano e insieme a loro aumentava anche la pesantezza dello zaino. Le salite sembravano infinite, la pioggia rendeva ancora più difficile il nostro cammino. A un certo punto sembrava che tutto il mondo fosse contro di noi, ma noi andavamo avanti, solo avanti. Non mi passava nemmeno per la testa di arrendermi, osservando la fatica negli occhi dei miei compagni e sentendo il silenzio doloroso di uno di loro, che stringeva i denti e trascinava la gamba che cedeva.

Alla sera ci fermavamo nei campeggi, dove potevamo riprendere il fiato per il giorno successivo e curare le eventuali ferite. Al mattino si ricominciava tutto da capo, guardavamo la carta, contavamo i km da percorrere, ci incoraggiavamo tra di noi, e dopo un’abbondante collazione si ripartiva. Abbiamo visto dei panorami spettacolari, i quali l’uomo, ancora, non è riuscito a devastare. Dopo tanta fatica e sudore sgocciolato è arrivato il giorno più triste del tragitto, il 9 giugno. Era il giorno di ritorno alle nostre case, alle nostre comodità, ciò voleva dire che la nostra «passeggiata» finiva lì. Dietro ad ogni sorriso dei miei compagni si nascondeva un grande dispiacere, sapendo che eravamo costretti a separarci.

Ora, quando tutto ormai è finito, che dire, non me lo sarei mai aspettato che sarebbe stato così difficile tornare alla solita routine, lontana dai boschi, dalle tende, dalle strade, dalla pioggia, dal fuoco... e sopratutto dai miei compagni di viaggio, con cui ho respirato la stessa aria per tutti i 6 giorni del cammino. Lì, sulle strade infangate e sull’asfalto bollente, ho visto un gruppo di persone che pur di non allontanarsi uno dall’altro facevano l’imposibile, stringendo i denti e superando i propri limiti. Ammetto, che in quelle dure salite il buonsènso spesso mi chiedeva «ma chi te l’ha fatto fare questo cammino?», ma la forza della motivazione e il sostegno del gruppo era più forte. Abbiamo incontrato delle persone meravigliose sulla nostra Via degli Dei, ed ognuna di loro ha aggiunto qualcosa di speciale in quest’avventura, rendendola indimenticabile.

Non pensate che il “Cammino degli Dei” sia una vacanza “low cost”, non lo è affatto, anzi, costa molto: in fatica e impegno morale. È capace di sconvolgervi la vita per sempre.  Mi sono reso conto di quanto sia stato importante per me questo cammino e queste persone uniche, solo dopo averli salutati alla stazione. Mi mancherà il «Dai ragazzi, è l’ultimo strappetto».

Le persone che hanno partecipato a questo cammino:

Acozmulici
Aurel Cozmulici
  • Aurel Cozmulici
  • Davide Echini
  • Sharyhan Ramadan
  • Nicolas Mattioli
  • Francesca Basile
  • Vittorio Femia

 

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