Scatti d’autore a Bologna

Arte
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Fotografi affermati e talenti emergenti in mostra in città.

Fotografia d’autore in mostra a Bologna. Questo autunno ci ha abituato a un ritmo vorticoso di inaugurazioni che ci offrono l’opportunità di vedere gli scatti di nomi affermati, autori emergenti oltre a ritratti eccellenti in giro per le gallerie della città. Esposizioni piccole ma per questo non meno affascinanti per scoprire le recenti tendenze della fotografia contemporanea come Anna Di Prospero oppure per seguire i nuovi percorsi di mostri sacri come Martin Parr. Sono tutte a ingresso gratuito, una scusa in più per non perdersele. 

Martin Parr - Beach Therapy

La spiaggia come terapia. Martin Parr ha sempre subito il fascino delle località lambite dal mare in cui regna il turismo di massa e popolare. La sua idea è che le persone mentre prendono il sole, fanno il bagno, giocano o semplicemente si rilassano hanno modo di essere veramente loro stesse, senza troppe sovrastrutture. La spiaggia per Parr diventa un laboratorio anche per sperimentare nuove tecniche come per la serie Beach Therapy che dà il nome a questa prima personale italiana a Spazio Damiani. Il celeberrimo artista inglese infatti nel 2014 ha incominciato a scattare usando il teleobiettivo con risultati diversi rispetto a quelli a cui Parr ci ha abituati. L’occhio del fotografo cattura istanti di vita balneare britannica, italiana, argentina e spagnola strappando un sorriso anche – e soprattutto quando - subentra l’immedesimazione. In mostra dodici scatti (in vendita a 6mila euro l’uno) ma per vedere l’intera serie c’è il libro che le raccoglie tutte (a partire da 40 euro). Per approfondire l’estetica di Martin Parr e la fotografia pop, dal 29 novembre Damiani organizza anche Geografie dell’immagine, un ciclo di incontri gratuiti con giornalisti, docenti e addetti ai lavori (sul sito di Damiani tutte le info). 

Fino all'8 febbraio. Spazio Damiani (Via dello Scalo, 3/2 ABC) – Dal lunedì al giovedì dalle 9:00 alle 18:00, venerdì dalle 9:00 alle 16:30 oppure su appuntamento.
Ingresso gratuito – Info su: www.spaziodamiani.it/category/mostre

Martin Parr Tenby Wales 2017

Foto: Beach Therapy - Martin Parr

Anna Di Prospero - Luoghi familiari

Si parla di lei come una delle fotografe più promettenti della scena contemporanea italiana. Anna Di Prospero ha poco più di trent’anni ma ha già molto da dire. Un assaggio del suo talento è esposto a CUBO, il museo d'impresa del Gruppo Unipol che ospita la mostra “Luoghi familiari”, una ventina di scatti tratti da due delle principali serie a cui l’artista ha lavorato negli ultimi anni allestiti secondo un progetto espositivo realizzato con la home gallery di Ferrara MLB di Maria Livia Brunelli. Come sottolinea Antonio Grulli che di “Luoghi familiari” ha curato il testo critico del catalogo «nelle sue foto convergono in simbiosi perfetta, pittura, performance, scultura e forse anche musica». Ecco comparire Anna che quasi come una danzatrice dialoga con architetture imponenti a Milano, a Barcellona, a Marsiglia o a Bilbao. Di grande impatto le opere che vedono coinvolta la famiglia della giovane fotografa: lei è sempre presente, con la nonna, con la madre e con la sorella ma il suo volto non si scopre mai. Autoritratti sì, selfie no. 

Fino al 19 gennaio. Spazio Arte di CUBO (Piazza Vieira de Mello, 5) - Lunedì dalle 14:00 alle 19:00, dal martedì al venerdì dalle 9:30 alle 20:00, sabato dalle 14:30 alle 20:00 
Ingresso libero – Info su: www.cubounipol.it

Anush Hamzehian e Vittorio Mortarotti - Most were silent

È un progetto complesso quello proposto da Spazio Labò, luogo sempre attento alle tendenze della fotografia contemporanea. Most were silent è un lavoro che si propone di riflettere sulla guerra e sulle sue conseguenze. La mostra prende le mosse dalle immagini catturate nel 2016 dal duo artistico a Alamogordo, in New Mexico, dove nel 1945 fu testata l’energia atomica per la prima volta. “A few people laughed, a few people cried, most people were silent” (alcune persone ridevano, altre piangevano, la maggior parte stava in silenzio): sono le parole di Robert Oppenheimer, il fisico a capo dello sviluppo della prima bomba nucleare, a dare il titolo dell’esposizione che continua la sua indagine andando a raccontare le storie legate ad alcuni luoghi dimenticati, funestati dalle guerre, dalle catastrofi o dall'abbandono

Fino al 18 gennaio. Spazio Labò (Strada Maggiore, 29) – Dal lunedì al venerdì dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 5:00 alle 19:00 – Info su: www.spaziolabo.it

Bruce Springsteen. Further up the road - The photography of Frank Stefanko

Un giovane Boss in giro per le strade del New Jersey. Sono immagini che risalgono ai primi anni di carriera di Bruce Springsteen quelli esposti alla Ono scattate dal fotografo Frank Stefanko. Origini comuni, famiglie provenienti dalla classe operaia del New Jersey e madri di origini italiane, l’artista che aveva all’attivo già tre album tra cui “Born to run” rimase colpito dal lavoro del fotografo, presentatogli dalla comune amica Patti Smith. Non ci sono i lustrini dello show business in questo shooting ma strade popolari e case abitate dalla working class di Haddonfield, cittadina del New Jersey. È una dimensione intima quella in cui Springsteen si aggira in posa nella sua vecchia camera da letto o in questa fredda periferia ancora innevata. È proprio il Boss a raccontare questa esperienza nella sua autobiografia: «Le fotografie di Frank erano crude. Il suo talento è quello di spogliarti della tua celebrità, del tuo artificio e arrivare a te. Le sue foto erano ricche di semplicità e poesia di strada. Erano incantevoli e vere, ma non erano perfette. Frank cercava la tua vera essenza e naturalmente ha intuito i conflitti con i quali stavo venendo a patti. Le sue foto hanno catturato le persone di cui stavo scrivendo nelle mie canzoni e mi hanno mostrato quella parte di me che era ancora come loro». 

Fino al 9 dicembre. ONO Arte Contemporanea (Via Santa Margherita, 10) – Dal martedì al venerdì dalle 15:00 alle 20:00, sabato 10:00-13:00 e 15:30-20:00
Info su: www.onoarte.com

Bruce Springsteen In Bianco E Nero

Foto: Bruce Springsteen. Further up the road - Frank Stefanko

G.D. Memoria e Futuro. Una storia per immagini

Una mostra per conoscere la storia di una delle aziende metalmeccaniche più importanti del nostro territorio. Attraverso una ricca selezione di immagini e filmati d’epoca si possono ripercorrere i 95 anni di attività di G.D., leader mondiale nel settore del packaging del Gruppo Coesia. Tutto è iniziato a Bologna nel 1923 in una piccola officina per opera di Enzo e Ariosto Seràgnoli che dalla produzione di motorini si sono spostati nel settore del packaging negli anni del boom economico. Il materiale esposto proviene dagli archivi aziendali: lastre fotografiche di vetro, stampe originali, filmini originali oltre a un wall painting di 120 metri quadrati e un ciclorama che immerge il visitatore nella precisione delle macchine prodotte dall'azienda. Al percorso espositivo che non può che essere ospitato dalla Fondazione MAST, istituzione culturale legata al Gruppo Coesia, hanno collaborato Kiné e Home Movies oltre a Urs Stahel, curatore della FotoGallery di MAST dove si può visitare ancora la mostra Pendulum (https://buonenotiziebologna.it/cultura/2614-le-mostre-da-non-perdere-a-bologna).

Fino al 13 gennaio. Mast Gallery Livello 0 – Dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 19:00. 

Giorgia Olivieri

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