Le Cooperative Sociali chiedono di ripartire con asili e scuole materne.
L’Emilia - Romagna è sempre stata una terra che ha espresso eccellenza, per quanto riguarda il funzionamento dei servizi alla persona e del sistema educativo. Per testimoniare tale preziosità, basti ricordare che i servizi per la primissima infanzia sono nati nella nostra Regione e che in particolare il primo nido d’Italia è sorto a Modena nel lontano 1969!
Oggi il corona virus ha purtroppo sparigliato tutte le carte e abbattuto equilibri consolidati da decenni di attività virtuosa. E sebbene molte attività siano ripartite, in molti settori del Paese regna il caos. Tra questi forse quello più problematico è quello del sistema scolastico. Oggi il Governo giura (o spergiura? Lo vedremo presto) che la scuola riaprirà il 14 settembre 2020.
In un contesto così confuso, le cooperative sociali che aderiscono all’Alleanza delle Cooperative dell’Emilia-Romagna (Legacoop, Confcooperative, Agci) – che già avevano atteso lungamente le linee guida relative alla gestione dei centri estivi - chiedono con la massima urgenza che vengano rese note alle autorità competenti le linee guida utili alla riapertura dei servizi per l’infanzia da zero a sei anni, cioè asili nido e scuole materne. Il tema è davvero delicato, poiché senza tali norme i servizi non potranno ripartire, con ovvi disagi non solo nella formazione educativa dei piccoli, ma anche con relative problematiche logistiche a carico dei genitori che lavorano.
I rappresentanti dell’Alleanza Cooperative E-R si dichiarano disponibili e pronti alla riapertura dei servizi già dal 1° settembre, ma per farlo hanno bisogno che le linee guida vengano comunicate entro il 31 luglio. È auspicabile che il sistema politico nostrano, apparso spesso lontano dai reali bisogni dei cittadini, sappia reagire prontamente, per sciogliere un nodo vitale e aggiungere un ulteriore tassello alla normalizzazione delle attività del Paese.
Ugo De Santis
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