L’Alto Reno Terme, ospita i profughi ucraini.
A Lustrola, un piccolo sobborgo della comunità montana dell’Alto Reno Terme dove abitano circa una quarantina di persone, si è messa subito in fermento mostrando sin da subito senso civico e di fratellanza verso un popolo soggiogato da un popolo ostile, ospitando una piccola comunità composta da nuclei familiari al completo provenienti da varie città ucraine che stanno fuggendo dagli orrori della guerra, trovando in quel piccolo paesino alle porte di Granaglione ospitalità.
Queste persone hanno trovato dei nuovi amici e un luogo in cui sentirsi “a casa”, un riparo per sentirsi al sicuro dalle atrocità belliche che stiamo e soprattutto stanno vivendo un questo periodo. Attraverso il Centro Emiliano Problemi Sociali “C.E.P.S, che ha messo a disposizione gli alloggi, che erano destinati ad altro uso, infatti tali edifici, erano stati messi a disposizione del progetto turistico a favore delle persone con sindrome di Down.
L’intera comunità dell’Alto Reno terme si è mobilitata per fronteggiare l’emergenza, che attraverso la collaborazione di varie associazioni stanno gestendo l’emergenza umanitaria, tra cui: la Croce del Navile Pubblica Assistenza che curerà la logistica con Bologna e Solco Libertas Cooperativa Sociale, che si occuperà a tempo pieno di tutte le altre necessità. In molti si sono stretti attorno a questa piccola comunità: semplici cittadini e realtà industriali e commerciali del luogo mostrando un grande senso di generosità dando il loro apporto contributivo.
Valter D’Angelillo
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