Una nuova patologia per l’OMS

Salute
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È stato stilato un nuovo elenco che comprende anche la dipendenza dai videogiochi.

L’OMS ha deciso di aggiornare la classifica delle malattie che per la prima volta include il “Gaming Disorder”. Dal 2022 la dipendenza da videogame diventa ufficialmente una malattia e anche se non ci sono ancora prove concrete per certificarla, sarà considerata una vera e propria patologia che necessita di cure.

Molta gente mette i videogiochi prima del lavoro, della propria salute e delle relazioni sociali e ciò conduce a un possibile, futuro disagio psicologico e a volte anche fisico. Non ci si rende conto del tempo che si può passare davanti a un gioco anzi, si crede sempre che sia troppo poco e così si finisce per trascurare tutto il resto. Naturalmente l’industria videoludica si è scatenata contro questa decisione, affermando che non ci sono prove sufficienti per giustificare tale inclusione nella classifica dell’OMS.

Videogioco

Foto: persona mentre usa un videogioco

Eppure il “Gaming Disorder” ha già una sua specifica definizione: ”una serie di comportamenti persistenti o ricorrenti legati al gioco, sia online che offline…”. Tali atteggiamenti si manifestano con un mancato controllo sul gioco, una priorità crescente data ad esso, una continua escalation che può portare gravi conseguenze a livello personale, familiare e più in generale sociale, ci possono essere problemi sul posto di lavoro, si rischia di perderlo e di indebitarsi fino alla rovina.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha quindi inserito nel suo manuale questo nuovo disturbo perché ha ritenuto che i presupposti per considerarlo una patologia da curare ci fossero tutti. E poi non scordiamoci che la dipendenza dai videogiochi può rientrare tra i disagi del nuovo millennio legati alla tecnologia e all'eccessivo uso che se ne fa.

Valentina Trebbi

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