Fino al 3 gennaio due mostre al MAST.
Foto senza nome che raccontano il mondo di un secolo fa accanto agli autori di un domani che è già presente.
La Fondazione MAST riapre le sue porte di via Speranza 42 con due mostre, unite come sempre dal desiderio di raccontare attraverso le immagini il mondo del lavoro, dell’industria e delle sue trasformazioni: si tratta di "Inventions e di MAST Photography Grant on Industry and Work", il concorso dedicato ai talenti emergenti che si cimentano con i temi cari alla Fondazione.
Foto: una delle installazioni della mostra
Chloe Dewe Mathews, Alinka Echeverría, Maxime Guyon, Aapo Huhta e Pablo López Luz sono i cinque finalisti della competizione, selezionati su 47 candidature arrivate da tutto il mondo, i cui lavori trovano spazio nella galleria del Mast. «Ogni due anni offriamo a giovani fotografi l’opportunità di confrontarsi con i problemi legati al mondo dell’industria e della tecnica, con i sistemi del lavoro e del capitale, con le invenzioni, gli sviluppi e l’universo della produzione» spiega il curatore Urs Stahel «spesso il loro sguardo innovativo e inedito ci costringe a scontrarci con incongruenze, fratture, fenomeni e forse perfino abissi che finora avevamo trascurato o cercato di non vedere».
Con il progetto "Apparent Feminity" sul ruolo della donna tra presente e passato nel campo dell’industria cinematografica e dell’informatica la messicana Alinka Echeverría ha vinto il concorso. Esposti anche gli altri progetti incentrati su temi di grande attualità come i danni ambientali generati dall’agricoltura intensiva, il fascino della tecnologia e del design del prodotto industriale, l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sui modi di vita tradizionali e lo sguardo sul commercio tradizionale contro omologazione indotta dall’industria globale della moda.
Foto: scatto di Pablo López Luz
È stato un lavoro di ricerca quello che invece ha condotto la curatrice Luce Lebart sulle collezioni dell'Archive of Modern Conflict di Londra e dagli Archives Nationales francesi. Negli anni tra le due guerre mondiali le invenzioni del tempo venivano immortalate per una più rapida valutazione delle commissioni oltre che per essere archiviate. Un modo per promuovere la ricerca scientifica e industriale ma che ci ha lasciato una traccia non priva di valore artistico della genialità umana di cent’anni fa.
Gli inventori posano accanto alle invenzioni, come in una sorta di foto segnaletica su sfondo neutro, mostrandoci via via gli antenati delle lavatrici, delle zanzariere, dei guanti di gomma e dell’aspirapolvere. «Quello che vediamo è un archivio visivo che colpisce per la sua fantasia, gli accenti umoristici e la libertà nello svelare i codici dell’oggettività fotografica» illustra Luce Lebart «l’elemento comico è tanto più inatteso in quanto si inserisce in un contesto industriale e scientifico. Come al cinema, queste scene fotografiche ci raccontano delle storie». Storie da vedere fino al 3 gennaio, giorno in cui il MAST archivierà anche queste due esperienze.
MAST Photography Grant on Industry and Work e Inventions. Fondazione MAST (via Speranza 42). Fino al 3 gennaio 2021. Dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 19:00. Mostra a ingresso gratuito.
Per info e prenotazioni: www.mast.org
Giorgia Olivieri
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