Patrick Zaki è tornato a Bologna

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Dopo un lungo iter giudiziario nel suo Paese di origine.

Patrick Zaki è arrivato a Bologna nel corso della serata del 23 luglio, e più precisamente nel Rettorato dell’Università di Bologna, dove è stato accolto dal Rettore Giovanni Molari e dalla Professoressa Rita Monticelli. Il Rettore gli ha consegnato la Pergamena di Laurea del Master Erasmus Mundus "GEMMA – Women’s and Gender Studios". Molari ha asserito che è stato indispensabile che il primo scalo di Zaki fosse proprio l’Università di Bologna che, per storia e per inclinazione, è un mondo di libertà e pluralismo: «un luogo ‘del mondo’ di cui Patrick è cittadino».

Sono passati tre anni dal 7 febbraio 2020, giorno nel quale Zaki è stato arrestato all’aeroporto del Cairo, al rientro per le vacanze in Egitto. Al tempo frequentava da poco il Master Erasmus Mundus GEMMA – Women’s and Gender Studios. È rimasto in carcere 22 mesi, nel corso dei quali gli sono state concesse pochissime opportunità di contatto con il mondo esterno. Soltanto al finire del periodo di detenzione preventiva, ossia l’8 dicembre 2021, egli ha potuto continuare a studiare tramite la didattica online.

Patrick Zaki In Unibo

Foto: Zaki in Unibo col Rettore Molari e la Professoressa Monticelli

È riuscito così a finire gli esami e a concepire la tesi, che ha discusso con merito lo scorso 5 luglio collegato all’Università di Bologna dal Cairo. Nel frattempo la sua vicenda giudiziaria è andata avanti con più sentenze e più rinvii, fino alla gioiosa conclusione in seguito alla quale Patrick ha manifestato la sua volontà di ritornare nella sua Bologna e nel suo Ateneo. Domenica 30 luglio si festeggerà e si saluterà il neo-laureato in Piazza Maggiore alle ore 20:00.

La comunità dell’Università è unita ed ha reagito con molta forza, promuovendo manifestazioni ogni volta che ce n’è stato bisogno. «Finalmente sono qui» ha dichiarato Patrick. «È un sogno che si avvera dopo tutti questi anni. Penso non ci siano parole in nessuna lingua che possano descrivere come mi sento oggi». Se quando è arrivato non conosceva nessuno ora un numero enorme di persone lo attende. Zaki ha voluto ringraziare tutti coloro che lo hanno aiutato dal suo paese e dall’Italia: amici, colleghi, Amnesty International, componenti dell’Ateneo e della società civile e le Istituzioni italiane, fino al Presidente del Consiglio.

Silvia Saronne

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