Un nuovo farmaco per la Colite Ulcerosa

Salute
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Si chiama mirikizumab ed è prodotto dalla casa Farmaceutica Lilly.

La Colite Ulcerosa è una malattia invalidante e altamente potente, ma oggi c’è un nuovo rimedio per giunta rimborsabile: il suo nome è mirikizumab. Una sorta di liberazione per i pazienti che da tanto tempo lottano con i sintomi come l’urgenza intestinale, la frequenza evacuativa e il sanguinamento rettale.

In Emilia-Romagna i malati che provengono dall’intera Italia, e curati nei centri della regione, sono numerosissimi. Soltanto al Policlinico Sant’Orsola di Bologna sono trattati 16.000 casi con MICI di cui 7-8.000 con Colite Ulcerosa, malattia che colpisce di solito in giovane età ma che riguarda anche le persone tra i 50 e i 70 anni, avendo come effetto il peggioramento della qualità della vita, in seguito alla sopportazione dei sintomi che sono a volte incontenibili.

L’AIFA (Agenzia italiana del Farmaco) ha deliberato che mirikizumab offre sollievo dai tre sintomi sopracitati indipendentemente dall’aver utilizzato in precedenza farmaci biologici e ha avallato la rimborsabilità del medicinale. Paolo Gionchetti, del Policlinico Sant’Orsola ha dichiarato che mirikizumab costituisce uno strumento in più per i pazienti con colite ulcerosa, essendo questo «un farmaco innovativo, sicuro ed efficace che agisce rapidamente sui sintomi invalidanti» che influiscono negativamente sulla qualità della vita.

Uomo Con Mal Di Stomaco

Foto: uomo con disturbi intestinali

La creazione di mirikizumab da parte di Lilly rende ufficiale un nuovo impegno nel settore delle malattie infiammatorie intestinali (MICI). La CU è uno status che riguarda 150.000 persone e ogni anno vengono fatte 4.000 nuove diagnosi. Il prodotto medico agisce rapidamente e migliora i sintomi già dopo 3 settimane. Salvo Leone, Direttore Generale amici Italia e Chairman della European Federation of Chron’s & Ulcerative Colitis Associations (EFCCA) dichiara che i sintomi allargano il disagio fisico, facendolo diventare anche «un profondo disagio psicologico», che può condurre a un isolamento sociale.

Dopo 12 settimane di cura, con il nuovo farmaco, quasi i 2/3 dei pazienti hanno raggiunto la risposta clinica mentre un quarto è arrivata alla remissione clinica, ossia alla scomparsa dei sintomi. Secondo Gionchetti, mirikizumab già dopo 20 giorni può essere utilizzato su persone che non rispondono ad altri farmaci. Per Salvo Leone non ci si deve occupare solo di gestire il dolore fisico e la stanchezza cronica, ma anche di lottare contro conseguenze di ordine psicologico.

Silvia Saronne

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