Fino all’8 settembre storie e identità di un’arte universale.
Visitare una mostra offre sempre un’occasione di arricchimento personale ma ce ne sono alcune che assumono un’importanza speciale. Il Museo Archeologico di Bologna ospita fino all’8 settembre Ex Africa e mai come in questo momento sarebbe necessario regalarsi del tempo per conoscere, citando il sottotitolo dell’esposizione, “storie e identità di un’arte universale”.
Con oltre 270 pezzi esposti provenienti dai musei di tutto il mondo, si tratta della mostra sull'arte africana più ampia mai realizzata in Italia. Fortemente voluta da CMS.Cultura che ha portato avanti il progetto con tenacia e con la curatela del compianto Ezio Bassani, tra i massimi esperti in materia, e di Gigi Pezzoli e il contributo di studiosi italiani e stranieri.
Ex Africa si presenta come un evento non tanto per i lustrini che certe manifestazioni seminano durante la loro permanenza quanto per la possibilità di compiere un viaggio in un continente a noi molto vicino ma ancora così sconosciuto.
Foto: mostra Ex Africa ©The Museum of Modern Art
Come sottolineano i promotori, l’Africa ha pagato molto i secoli di ignoranza e di pregiudizio ma sono tanti gli stereotipi che nelle sale dell’Archeologico, sapientemente allestite dall'architetto Pierluigi Molteni, vengono messi in discussione nell'articolazione di nove sezioni. In questa che non vuole essere una mostra generalista, si restituisce la dignità a un’arte che non è vero che non avesse artisti, con uno sviluppo molto più simile a quella occidentale rispetto a ciò che comunemente si pensa.
«L’immaginario relativo a un Continente Nero è giunto fino ai giorni nostri, ha impedito di riconoscere e apprezzare la diversità e la creatività dell’Africa e quindi – in ultima analisi – di costruire quel dialogo di reciproco rispetto e di riconoscimento quanto mai indispensabile nella realtà multiculturale e complessa del mondo contemporaneo» commenta Pezzoli.
Tra le opere esposte, cariche di suggestione e fascino, c’è una grande selezione di maschere e figure rituali, miniature e pezzi di grande dimensione, sculture e bassorilievi, manufatti e oggetti di uso quotidiano dei più svariati materiali, dal legno al bronzo passando per la terracotta o l’avorio che raccontano paesi come il Mali o il Benin, il Congo, il Niger e il Ghana, la Sierra Leone o il Niger.
Foto: mostra Ex Africa ©Ph Guido Calamosca
Con la sezione, “Mostra di Scultura Negra, Venezia 1922” viene riproposta la prima pioneristica esposizione d’arte africana in Italia in seno a quella che poi sarebbe diventata la Biennale di Venezia mentre un’altra parte illustra il dialogo avvenuto nel corso del XX secolo tra cultura artistica dell’occidente e cultura visiva africana.
Spazio anche all'arte vodu, tutt’altro che selvaggia quanto piuttosto intrisa di spiritualità, fino ad arrivare a fine percorso a una panoramica sull’arte africana contemporanea che si pone in un movimento dialettico con il passato ampiamente rappresentato in mostra.
L’emozione e la scoperta valgono il prezzo del biglietto. Ex Africa semper aliquid novi: «dall'Africa arriva sempre qualche novità». Lo scriveva già Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia nel I secolo d.C., un messaggio quanto mai attuale a distanza di un millennio.
Ex Africa – Storie e identità di un’arte universale, al Museo Archeologico (Via dell’Archiginnasio 2). Dal 29 marzo all’8 settembre: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì dalle 10:00 alle 19:00, sabato e domenica dalle 10:00 alle 20:00 (martedì chiuso). Biglietti: 14 euro. Tutte le info su visite guidate, iniziative speciali e riduzioni su: www.mostrafrica.it
Giorgia Olivieri
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