Una piccola goccia nel mare degli ostacoli che un disabile affronta quotidianamente.
Saranno 633 in tutta l’Emilia-Romagna le famiglie che, sulla base di uno specifico Bando approvato dalla Giunta, riceveranno prossimamente i contributi a fondo perduto per la rimozione e il superamento di barriere architettoniche.
Con la rimozione delle barriere architettoniche domestiche, si raggiunge una maggiore autonomia del disabile e della famiglia che lo gestisce. Mi preme sottolineare il beneficio psicologico che ne trae tutta la famiglia. Una famiglia che non si sente abbandonata dalle istituzioni, si fortifica e più difficilmente si lascia andare.
Ritengo doveroso omaggiare tutti coloro che hanno partecipato a far sì che si realizzasse questo stanziamento. Non dimentichiamoci che: il Fondo Regionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche è stato istituito dalla Regione Emilia-Romagna per legge, per far fronte al mancato rifinanziamento del Fondo Nazionale.
Foto: Gualmini Ass. al Welfare della Regione E-R © www.ilrestodelcarlino.it
Riporto le parole importanti di Elisabetta Gualmini Vicepresidente della Regione e Assessore al Welfare: «Si tratta di una condizione di base per la qualità della loro vita e per potersi rendere il più possibile autonomi. Mettere in atto il principio dell’accessibilità è un punto importante delle nostre politiche sociali.»
Sono tuttavia scettico che l'informazione di questo fondo sia giunta a tutti gli aventi diritto, ma sono contento che 633 famiglie ne beneficeranno. Invito la Giunta di questa Regione a stanziare un piccolo fondo per il sostegno psicologico del disabile e dei parenti. Perché non esistono solo barriere architettoniche ma ad oggi, nel 2017, non sono pochi i pregiudizi che bloccano il disabile.
Prepariamoci in attesa che la cultura della disabilità diventi una vera e propria materia scolastica.
Palmieri Gianluca
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