Si è concluso, con la proiezione del documentario, il progetto: Cantiere 2 agosto. Narrazione di una strage.
Un progetto speciale voluto dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna che ha coinvolto, assieme allo staff dell’ufficio stampa, 85 volontari capaci di dar voce alle 85 vittime della strage fascista.
Che la celebrazione del 2 agosto non sia mai stata solo retorica o mera formalità, i bolognesi lo sanno bene. Come non manca mai di sottolineare Paolo Bolognesi, Presidente dell’Associazione famigliari delle vittime, «Bologna - anche a distanza di 37 anni - non finisce mai di sorprendere per il numero di persone, l’affetto e la vicinanza sinceri e la caparbia ostinazione che fa sì che, ad ogni anniversario, le strade e Piazza Medaglie d’Oro siano sempre pienissime. Così come lo sono state anche lo scorso 2 agosto.»
Strade e piazze che hanno ospitato la recitazione scenica degli 85 volontari davanti ad un pubblico attento e partecipe che non è mai mancato anche durante le ore più calde di una giornata già di per sé caldissima. Uomini, donne, ragazzi, anziani, hanno partecipato ad un lungo lavoro di public history coordinato dalla storica Cinzia Venturoli, si sono documentati, hanno incontrato persone, sono andati a cercare testimonianze e ricordi per ridare voce alle vittime. Hanno conosciuto i parenti – per alcuni di questi era la loro prima uscita pubblica – hanno raccolto testimonianze e studiato, poi hanno scritto un testo che è diventato narrazione scenica grazie all’attore e regista Matteo Belli.
Immagine: manifesto Cantiere 2 agosto
Così nel centro di Bologna sono state messe in scena le storie delle vittime che per un giorno hanno riavuto voce, occhi e parole. Storie semplici, a volte semplicissime, di persone comuni ma tutte ugualmente impegnate in quella cosa straordinaria che è vivere e che non sarà più. Come la storia di Mirella Fornasari giovane mamma che lavorava alla Cigar, che nei ricordi del figlio Paolo “aveva tante lentiggini“ o la storia di Loredana Molina ricordata per la selva di raccomandazione fatte al figlio in partenza per il mare con la nonna …
Lo scorso 2 agosto i volontari hanno replicato la loro performance per tutta la giornata e, nonostante il caldo asfissiante, non sono mai stati senza pubblico. C’erano anche i famigliari. Evidentemente commossi e toccati – c’è stato chi per la prima volta dopo 37 anni è riuscito a rimettere piede in stazione – ma anche grati per aver potuto “rivedere” anche solo per un attimo una persona cara.
Se è vero che non si muore mai del tutto finché si resta nei ricordi delle persone, grazie a Cantiere 2 agosto le vittime resteranno nel ricordo di tanti ancora per molto tempo perché, come non manca di ribadire Paolo Bolognesi: «vogliamo ricordare perché ogni amnesia nasconde una sommaria amnistia e noi non rinunceremo mai a chiedere tutta la verità.»
I video integrali delle narrazioni sono disponibili sul sito ufficiale dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna.
Annalisa Paltrinieri
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