Una nuova iniziativa dell’organizzazione a favore dell’Africa.
Il Gruppo di Volontariato Civile questa volta si è mobilitato a favore del Burundi con il progetto “15 grammi di futuro contro la malnutrizione” con l’obbiettivo di aiutare questo paese dove la mancanza di cibo è una piaga che uccide sempre più persone. Nel solo mese di agosto GVC ha distribuito 18.510 kit di orticoltura così da poter aiutare tante famiglie a sfamarsi, permettendo loro di diversificare la loro alimentazione per scongiurare così il rischio di malnutrizione, molto diffuso specialmente tra i bambini. Nei loro piccoli orti sono cresciute cipolle, cavoli, porri e questo non è che il primo passo verso l’autosufficienza alimentare che consentirà a molti nuclei familiari di essere completamente indipendenti e al tempo stesso permetterà loro di imparare un "mestiere".
Oltre ai semi da piantare per far crescere tanta verdura, sono stati consegnati dei pulcini con il relativo mangime che diventando poi dei polli, hanno rappresentato e rappresentano un’importante risorsa alimentare per le famiglie ( sappiamo bene il ruolo fondamentale che riserva la carne nella dieta, così come i tanti nutrienti delle uova) che dovevano solo avere l’accortezza di tenere gli animali lontani dagli orti altrimenti avrebbero mangiato tutte le piantine che stavano nascendo ma la gente non si è scoraggiata e si è ingegnata con dei teli per proteggere l’orto e non correre il rischio di perdere tutto ciò che avevano coltivato.
Le piante donate da GVC provengono dall’Italia, le sementi hanno aiutato ben tremila famiglie e hanno contribuito a fare la differenza per molti in questo paese dove la mancanza di cibo è da sempre un aspetto allarmante per la società, che causa la morte di troppe persone. GVC gestisce e controlla il lavoro degli operatori in tre provincie del Burundi in modo da rendere i vari centri abitati sempre più indipendenti e in grado di autogestirsi perché il raggiungimento dell’autonomia è lo scopo principale di GVC che sa che è quest’aspetto la vera chiave per aiutare la popolazione.
Immagine: tabella degli impegni che la GVC ha nel mondo
Per far questo è stato necessario insegnare alla popolazione come creare gli orti, come allevare i polli e in alcuni casi persino a coltivare i funghi (altra preziosa fonte proteica) così da rendere l’alimentazione delle famiglie varia e completa e scongiurare il rischio di malnutrizione dovuto alla “monotonia” del cibo; una raccomandazione quella di variare il più possibile i cibi che viene data anche nei paesi occidentali. Si tratta di un progetto ambizioso, come tutti quelli di GVC, dare un mano alle comunità di questo paese, aiutarle a diventare autonome da un punto di vista alimentare le aiuta anche e soprattutto a non risentire e a non subire i danni provocati dalle crisi economiche e agricole che colpiscono spesso questo territorio.
Questi giovani volontari hanno deciso di aiutare una parte dell’Africa particolarmente flagellata dalla carenza e dalla poca varietà di cibo ma sono tanti gli Stati che soffrono questa condizione, si spera che l’esempio dato dal Burundi di autonomizzarsi possa poi estendersi in altre parti del paese grazie anche e soprattutto all’aiuto della gente comune e alle sue donazioni, oltre al lavoro di quest’incredibile associazione che si batte per le popolazioni e le persone più sfortunate.
Valentina Trebbi
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