AD Maiora: Leila, la biblioteca degli oggetti

Speciali
Tipografia

L'ottavo episodio è dedicato ad uno spazio in cui si possono condividere cose ed esperienze.

Per il format Tv AD Maiora Storie di resilienza, questa volta si parla di: “Condividere oggetti e saperi: Leila la biblioteca sostenibile” di Bologna. Leila è una nuova maniera di gestire la propria vita nella collettività, un sistema utile e tangibile, un criterio di evoluzione delle nostre abitudini di tutti i giorni.

L’attività di Leila, qui la video-intervista, di prestito gratuito e riciclo comporta risparmio economico, e l’appagamento delle proprie aspirazioni e la diminuzione del proprio segno sull’eco-sistema: infatti essa frena lo smaltimento e la produzione abbondante degli oggetti. Da ricordare anche che l’aumento della fiducia e di appartenenza alla comunità, attraverso il principio della condivisione, permettono azioni di cittadinanza attiva.

Logo AD Maiora

Logo: format Tv AD Maiora

Andrea Beraldi fondatore di Leila, nata nel 2016, afferma che l’iniziativa ha come obiettivo soprattutto il voler essere un moto culturale, pur se un mezzo utile e vantaggioso. «Gli oggetti di seconda mano» – commenta la conduttrice Deborah Annolino - «acquistano un’altra chance». Essa sottolinea come il percorso sia frutto del lavoro di alcuni volontari, che promuovono lo scambio e la condivisione.

Beraldi prosegue dichiarando che Leila mira a tre concetti di base. Quello economico, diminuendo l’utilizzazione dei soldi pur potendo usare tanti oggetti. Quello ambientale, in quanto permette di prolungare l’esistenza degli oggetti, riducendo lo spreco. Ma il significato che a loro più aggrada, e su cui puntano maggiormente, è quello culturale. Essi pensano che a monte del prestarsi le cose vi sia un training alla fiducia. Importante è anche l’attività di istruzione attraverso corsi organizzati dai soci: un laboratorio di falegnameria per piccini, un corso di auto-riparazione degli oggetti e così via.

Deborah Annolino Giornalista Di AD Maiora

Foto: la conduttrice Deborah Annolino

Deborah Annolino, conduttrice della puntata, conclude che «la condivisione degli oggetti diventa condivisione di esperienze, di saperi, ma soprattutto di cultura». Si tratta di cultura che non foraggia lo spreco, «rendendo il mondo più ecologico, sostenibile ed etico».

Silvia Saronne

Condividi

Submit to FacebookSubmit to Twitteristagram logo
BLOG COMMENTS POWERED BY DISQUS