Lauda, l’uomo che sopravvisse all'inferno

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BNB ricorda Andreas Nikolaus Lauda, chiamato Niki campione di automobilismo.

Lauda è stato tre volte campione del mondo, due delle quali con il cavallino rampante modenese negli anni 1975 e 1977, che lo aveva ingaggiato nel 1974. In carriera ha disputato 171 gran premi e ne ha vinti 25.

È uno dei migliori piloti che il circo della Formula 1 abbia mai conosciuto, era soprannominato il computer, oppure anche per il box Ferrari, "fondoschiena d’oro", per via della sua sensibilità a sentire e percepire difetti non appena si sedeva nell'abitacolo. Il suo stile di guida, molto essenziale ma efficace, lo rendeva poco propenso a far divertire il pubblico

Era un tipo schivo, determinato ma sempre autentico. Storica la sua rivalità con James Hunt. Nel 1976, sul pericoloso circuito del Nürburgring in Germania, fu vittima di un terribile incidente nel quale perse il controllo della vettura e colpì una roccia, la Ferrari monoposto si incendiò avvolgendo Lauda nelle fiamme.

Lauda Durante Una Gara Di F1

Foto: Laura durante una gara 

Furono Arturo Merzario, Harald Ertl, Guy Edwards e Brett Lunger che, mettendo a repentaglio la loro vita, lo estrassero dai rottami roventi, permettendo così a Lauda di salvarsi nonostante le ustioni di terzo grado diffuse per il corpo.

Lauda riprese subito a correre nonostante le ferite, ma disputò un solo GP, in quell'occasione furono messe in pista 3 vetture. Nel 1978 dà l’addio alla scuderia Ferrari per accasarsi in Brabham, venne sostituito da un altro campione indiscusso del circuito di Formula 1, Gilles Villeneuve 

Lauda nel 1979 dà il primo addio alle corse, per poi ritornare a correre nel’1982 sulle monoposto McLaren. Nell'anno 1984, dopo un duello serrato con il rivale compagno di squadra Alain Prost, conquistò il suo terzo titolo iridato per solo mezzo punto.

Nel 1985 dà l’addio definitivo alle corse dedicandosi alle consulenze con Ferrari e Jaguar e diventando il Presidente onorario della Mercedes F1.

Valter D'Angelillo

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