Pubblicato, di recente, un libro sull'incapacità della classe politica del nostro Paese.
L’Italia è famosa nel mondo per una notevole serie di cose: la cucina, l’opera, l’arte, il calcio e per numerose altre importanti realtà, ma c’è qualcosa nella quale il nostro Paese è completamente negato: la scelta dei suoi uomini politici e della sua classe dirigente.
Dai primi anni '50 in poi la qualità, la correttezza e l’onestà dei nostri politici e della grande maggioranza degli amministratori pubblici oltre che degli imprenditori è stata un punto dolente anzi si può dire che, anche oggi, la questione di chi comanda l’Italia è sempre una faccenda preoccupante.
Immagine: copertina del libro © www.irenetinagli.it
Proprio di questo argomento parla il nuovo libro di Irene Tinagli, economista prestata alla politica, il titolo dell’opera è: ”La grande ignoranza. Dall'uomo qualunque al ministro qualunque, l’ascesa dell’incompetenza e il declino dell’Italia" (Rizzoli).
Il libro, presentato a Bologna il 5 aprile presso la Libreria.coop Ambasciatori, è un'analisi tragicamente vera della degenerazione della classe politica italiana accusata di essere vecchia, corrotta, comunque sempre privilegiata.
Come è accaduto tutto questo? Quando gli italiani hanno cominciato a disprezzare e perfino ad odiare la classe politica? Attraverso una disamina di tutti i deputati eletti alla Camera e di tutti i governi dal 1948 ad oggi. Attraverso questi dati Irene Tinagli costruisce uno scenario brutalmente vero dei disastri della politica italiana.
Vincenzo Bottiglioni
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