Barbara Panzacchi, fascino coinvolgente, sindaco di Monghidoro, comune dell’Appennino famoso per aver dato i natali a Gianni Morandi.
La raggiungiamo in uno splendido municipio-baita di montagna, dove ci rilascia una lunga intervista di cui pubblichiamo un’ampia sintesi.
Lei vive a Monghidoro?
Per lo più a Monghidoro, ma anche a Bologna dove ho la mia attività lavorativa, uno studio legale.
Quanti abitanti ha Monghidoro?
3.780 circa. È un comune piccolo, ma molto bello. Io che vi sono nata lo porto nel cuore. Oggi purtroppo la nostra unica realtà produttiva che abbiamo in loco, la Stampi Group, è sull’orlo del fallimento e sicuramente ciò creerà problematiche economiche a cascata sul comune e sul comprensorio. Per cui oltre agli operai che perderanno il lavoro, ci sarà meno circolo economico rispetto alle attività commerciali, quelle ricettive, operative, bar, ristoranti e questo costituisce un grandissimo problema. La sfida sarà re-industrializzare in qualche modo, quel sito produttivo che è di proprietà del comune. Noi abbiamo diritto di superficie sull’immobile; molti anni fa fu stipulata una convenzione che prevedeva l’acquisizione dell’immobile da parte del comune, qualora l’attività al suo interno non fosse proseguita. Dunque abbiamo questa grande scommessa di riavvio di un’attività nuova…
Si potrebbe aprire un casinò gestito dalle cooperative sociali! È il mio sogno…
È un’idea abbastanza rivoluzionaria! (Ride divertita). Vedremo… Altro problema riguarda la viabilità, essendo abbastanza lontani dalle arterie principali di transito, non abbiamo la ferrovia, siamo abbastanza distanti da Bologna; le strade sono manutenute al massimo, ma qualche problema c’è, soprattutto con neve e ghiaccio in inverno. Ulteriore problema è costituito dal dissesto idro-geologico. Quello delle frane è uno degli impegni più gravosi che sono costretta ad affrontare dal giorno della mia elezione e sto cercando di fare il possibile, partendo dalle più pericolose, una delle quali ci ha anche obbligato a chiudere una strada.
È in corso il bando delle gare per favorire l’economia dei centri montani, agricoltura, agriturismo et cetera. Voi avete qualche aspettativa in merito?
Assolutamente sì, il turismo è uno dei punti cardine che vogliamo sviluppare. E il qui presente Assessore al Turismo David Pinto si sta occupando di tale incremento in maniera accurata e appassionata, poiché per noi questo è un tema davvero importante, così come quello del rilancio dell’agricoltura, con la speranza che diventi fonte di reddito, attività produttiva per i giovani. L’agricoltura non è più quella di una volta, oggi contempla tante innovazioni. Nella nostra squadra abbiamo un giovane che ha un agriturismo e molte idee innovative che vogliamo indirizzare ad altri giovani, perché possano creare nuove realtà, anche di tipo cooperativo, nel settore agricolo. Non dimentichiamo che l’agricoltura oltre a costituire un’attività produttiva, è un’efficace cura e prevenzione rispetto al dissesto idro-geologico. Il nostro territorio era sicuramente più protetto quando l’agricoltura era praticata in maniera più intensiva.
Oggi la provincia è stata sostituita dalla città metropolitana che dovrà occuparsi di tutto il territorio, svolgendo attività di raccordo e armonizzazione. Avete aspettative in materia?
Aspettative ne avremmo, ma siamo molto in ritardo rispetto al riordino delle città metropolitane e tutti gli obiettivi che dovevano essere già raggiunti sono indietro, mi riferisco ai trasporti e altro. E poi un sindaco che deve già occuparsi del suo comune di appartenenza, dove trova il tempo per occuparsi anche del territorio circostante?
Andiamo sul sociale. I disabili cosa fanno a Monghidoro?
Abbiamo un bellissimo centro, il Centro Noi, gestito da una cooperativa locale che ospita disabili soprattutto giovani del nostro comune, ma anche di quelli vicini. Questi ragazzi svolgono diverse attività, tra cui ippoterapia. Sono molto orgogliosa di tale realtà che consente sia la socializzazione, sia lo sviluppo della creatività di queste persone. Abbiamo richieste di altri comuni e stiamo cercando di ampliare le utenze. In questo senso costituiamo un’eccellenza.
Su un territorio come il vostro, che prospettive lavorative può avere un disabile?
Sinceramente poche, al momento non mi risulta che vi siano forme di collaborazione pubbliche o private che prevedano l’utilizzo di persone disabili.
Maurizio Cocchi
In Redazione Ugo De Santis