Bocce: lo sport praticabile da tutti e ad ogni età

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Intervista a Marco Giunio De Sanctis, Presidente della FIB, che ce ne parla più ampiamente.

Com’è nata la sua passione per lo sport delle bocce e cosa le ha dato inizialmente?

Posso dire di essere nato con le bocce in casa. Mio padre, Sandro De Sanctis, è stato per anni il Presidente della Federazione Italiana Gioco Bocce (FIGB), poi Vice Presidente Vicario dell’Unione Bocciofila Italiana (UBI), in cui nel 1979 confluirono le tre federazioni esistenti, ovvero UBI, FISB, FIGB, e dal 1984 al 1992 anche dell’attuale Federazione Italiana Bocce. Pertanto, ho praticato le bocce sin da giovanissimo, come il calcio.

A 17 anni, a seguito di un grave incidente, ho dovuto optare necessariamente per il gioco delle bocce

A livello sportivo, oltre a vincere diverse parate e gare nazionali, sono stato campione italiano Juniores nel 1977 e campione del Mondo Under 21 a Chiasso nel 1983. Ho fatto parte del giro della Nazionale azzurra dal 1986 al 1991. Terminata l’attività agonistica nel 1994, motivi di lavoro, sono stato per quattordici anni, dal 2003 al 2017, il Presidente del Circolo Bocciofilo Flaminio, dove abbiamo fatto un grande lavoro di riqualificazione dell’impianto sportivo, situato poco distante da Piazza del Popolo.

Presidente E Logo FIB

Foto: Presidente De Sanctis e logo FIB

Come ha reagito il movimento bocciofilo al lockdown e alla drammatica contingenza Covid-19 e qual è lo stato attuale di salute di questo sport?

Il mondo delle bocce è stato fortemente colpito dalla pandemia. Abbiamo perso oltre 300 tesserati, molti dei quali in Lombardia, la regione che più di tutte ha pagato in termini di contagi e vittime. Abbiamo avuto diversi campioni e campionesse contagiate, come le sorelle Caterina e Virginia Venturini, giocatrici della specialità Volo. Tra coloro che hanno contratto il Covid-19, anche alcuni che hanno scritto la storia delle bocce italiane, come l’ex campione ed ex ct azzurro Antonio Riva, che a 80 anni ha sconfitto il Coronavirus. Abbiamo perso amici e grandi dirigenti sportivi, atleti, arbitri. Le società hanno subito ingenti danni, qualcosa come sette milioni di euro, soprattutto in quelle realtà dove, insieme alla bocciofila, sono presenti bar e ristoranti e la stessa Federazione ha subito le conseguenze a livello finanziario di questa drammatica contingenza. Non per questo ci siamo abbattuti, infatti, abbiamo deciso di stare al fianco delle società bocciofile e dei tesserati. Il Consiglio Federale ha già ratificato un’importante operazione di supporto che graverà per 720mila euro sul bilancio annuale: l’affiliazione 2021 sarà gratuita per le 1.600 società, mentre per gli atleti e soci l’attuale tesseramento sarà prorogato di tre mesi, dal 30 settembre al 31 dicembre 2020. Inoltre, potremo star vicini alle società anche grazie agli oltre 50mila euro di Sport e Salute, che libererà i fondi vincolati e destinati allo sport per tutti, erogando questo contributo alla Federbocce.

Avete già fatto progetti e piani per le riaperture in sicurezza dello sport delle bocce e per riportare gli appassionati negli impianti sportivi?

I circoli bocciofili, così come tutti gli impianti sportivi, seguendo le direttive ministeriali, dallo scorso 25 maggio, hanno potuto riaprire ai propri soci e tesserati, consentendo la ripresa degli allenamenti. Anche la Federazione Italiana Bocce, con i suoi uffici preposti, ha diramato i suggerimenti per riprendere le attività in sicurezza. A luglio dovrebbero ricominciare i campionati a squadre, sospesi a causa dell’emergenza sanitaria.

Pensa che lo sport praticato attivamente possa essere una medicina efficace per affrontare la vita con maggior fiducia e speranza, vista la sua esperienza al CIP? E il settore Paralimpico delle bocce come si sta muovendo?

Le bocce sono lo sport per tutti per antonomasia. Abbiamo novantamila tesserati e, in Italia, ci sono un milione di praticanti. La nostra attività è particolarmente variegata. A bocce si può giocare sin da bambini e fino a un’età molto avanzata. Abbiamo un’intesa attività agonistica, che viene praticata sin da giovani e, a seconda delle specialità, fino a una certa età. Ad esempio, gli staffettisti del Volo sono altamente competitivi fino ai 30-35 anni, mentre i campioni della Raffa e della Pétanque possono competere ad ottimi livelli anche oltre i 50 anni. Le bocce, però, sono famose anche per il fenomeno aggregativo e per l’invecchiamento attivo, rappresentando una ragione di vita con incidenza sul benessere che si riflette, in termini positivi, sul Sistema Sanitario Nazionale.

Petanque Gioco Delle Bocce

Foto: gioco delle bocce specialità Pétanque

Le bocce, inoltre, danno possibilità di stili di vita sani anche alle persone con disabilità, le quali con le discipline delle bocce paralimpiche e della Boccia Paralimpica inserita nel programma dei Giochi Paralimpici, possono competere a livello nazionale e internazionale. Anche il CIP si è messo al fianco della FIB e delle bocciofile, a cui andrà un contributo, per un totale di 150mila euro, da dividere, secondo criteri di premialità e meritocratici, tra tutte le società che hanno praticato attività Paralimpica nel 2019.

Spesso questa disciplina non ha la stessa visibilità delle altre, quali sono, secondo lei, le azioni da mettere in campo per ridare lustro allo sport delle bocce dopo questo drammatico momento?

Sicuramente il lavoro di qualificazione e rilancio della nuova immagine federale ha contribuito a promuovere questa disciplina, uscendo dal luogo comune che le bocce siano prettamente uno sport per anziani. Massiva l’attività di comunicazione, soprattutto tramite l’utilizzo di nuovi e più mezzi di comunicazione, al fine di creare il giusto appeal nei confronti delle giovani generazioni. Ma ciò che occorre fare da adesso in futuro, approfittando dell’emergenza Covid-19, è predisporre un progetto moderno ed appetibile per i giovani e, in particolare, per gli studenti, cercando di suscitarne il massimo interesse per una disciplina in cui si può diventare campioni anche senza possedere una grande fisicità, ma doti intellettive e psicologiche. Pertanto si deve insistere sullo sviluppo dei settori giovanile, femminile e paralimpico, quest’ultimo assolutamente indicato per far emergere gli alti valori sociali ed integrativi del movimento boccistico.

Valter D’Angelillo

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