Portici da record

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Con il ritorno in zona arancione, riprendono le visite guidate in presenza.

Bologna, nella sua bellezza architettonica e culturale, vanta un record invidiabile, infatti è la città che ha il maggior numero di Portici. È stato calcolato che, il solo Centro Storico, equivale a 38 Km., a cui vanno aggiunti ulteriori Portici che sono fuori della cinta muraria, il totale raggiunge i 53 Km. Recentemente, l’UNESCO li ha candidati come patrimonio dell’umanità.

Ma come sono nati? Le primissime testimonianze risalgono attorno all’anno 1000 ed erano stati costruiti per aumentare gli spazi delle abitazioni, ma le sporgenze delle mensole non furono sufficienti a sorreggerne il peso e si rese necessario puntellarli con dei colonnati, oltre ad aumentare gli sia gli spazi abitativi che commerciali, i Portici divennero utili come ripari dalle intemperie.

Bologna Notturna

Foto: portici di notte

Verso l’anno 1300 i Portici, aumentarono la loro popolarità, al punto tale che il comune decise con un’ordinanza che tutte le nuove abitazioni fossero costruite con un Portico e le case che ne erano sprovviste dovettero aggiungerlo, tutto questo a causa del flusso migratorio dei contadini che si trasferirono in città e degli studenti che frequentavano l’Università.

Inizialmente, i Portici, erano fatti di legno, in seguito, furono costruiti in pietra o mattonato. Furono stabilite anche le misure, sia l’altezza sia la larghezza, fissate a poco più di 2,5 mt. per l’esattezza 2,66 cm, in modo da consentire il passaggio di un uomo a cavallo. L'evento in questione è organizzato in occasione della candidatura dell’UNESCO, ed è stato creato per ammirare e riscoprire, passando attraverso le varie epoche storiche, il simbolo di Bologna.

Si parte dal Voltone del Podestà nei pressi di Piazza Maggiore 1, per una camminata di circa 90 minuti a partire dalle ore 20:00. La visita guirdata è a donazione libera con obbligatorio della mascherina come da norme vigenti.

Per maggiori informazioni: https://prenotazioni.succedesoloabologna.it/#/home/book

Valter D’Angelillo

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