Preoccupa a Pianoro il mancato inserimento del “Nodo” al Passante di mezzo perché legato da Merola al “Patto per Bologna” ancora da firmare.
Pianoro sulla graticola per i finanziamenti al secondo lotto del “Nodo di Rastignano”. A molti non è piaciuto, nemmeno al Sindaco di Pianoro Gabriele Minghetti e ai residenti di Rastignano, che i fondi per liberare la Valle del Savena dalla strozzatura della via Toscana sia stati stornati dalle opere di adduzione per il Passante, con progetto presentato a Bologna il 16 dicembre, al cosiddetto “Patto per Bologna”. Accordo da 110 milioni che sarà firmato in gennaio tra governo, Regione e Città Metropolitana con un finanziamento previsto di 30 milioni di euro per il Nodo. Meno del preventivato grazie a modifiche al progetto.
Lo scorso 12 dicembre nella sala incontri del centro civico di Rastignano si era svolta un’assemblea sul “Nodo” per fare il punto sui lavori del primo lotto, e sui finanziamenti al completamento dell’opera, con la partecipazione del sindaco di Pianoro che aveva effettuato un sopralluogo ai cantieri con l’assessore regionale Raffaele Donini, e i tecnici di Fs e della Baraldini Quirino di Mirandola esecutrice dei lavori. Sullo stato dei lavori il sindaco si è detto «moderatamente soddisfatto con l’auspicio che venga completato prima possibile il tratto fra la rotatoria Mafalda di Savoia e via la Toscana, tramite il nuovo sottopasso, per liberare la stessa via Toscana dal traffico pesante e per snellire un traffico già rallentato dai troppi semafori». Infatti con quel tratto si potrebbe realizzare subito un collegamento veloce, per i mezzi di soccorso, con le gallerie dell’Alta velocità in casi di emergenza.
Riguardo al successivo settore, dalla costruenda rotonda dell’ex Dazio alla futura rotatoria (ex svincolo) del Trappolone è emersa la presenza di due bombe che saranno dispolettate e asportate, dopo una verifica che sul tracciato non ce ne siano altre, con un unico intervento. Così come è emersa la necessità di garantire l’accesso a proprietà private. «Nonostante si continui a dire che si riuscirà a completare l’opera nei tempi previsti – ha poi precisato Minghetti – c’è un mese di ritardo nel cronoprogramma dei lavori. È ovvio che per noi da Rastignano a monte, in attesa del finanziamento, del progetto e dell’avvio dei lavori per il secondo lotto, un mese o due in più non cambia nulla. Ma è sul secondo lotto che nascono le nostre preoccupazioni».
Come aveva osservato il Sindaco «corrono voci, anche tramite stampa, di un trasferimento del secondo lotto dalle “opere di adduzione” per il Passante di Bologna al cosiddetto “Piano per Bologna”. Questo non ci rende tranquilli e ci fa temere delle marce indietro quando, invece, c’era stato garantito che i fondi c’erano con l’accordo del Passante». Nei vari interventi dei residenti è stata ribadita la preoccupazione per il traffico che si riverserà nelle vie della frazione con la realizzazione del solo primo stralcio. Con Minghetti che ha quindi assicurato che in attesa del completamento del secondo stralcio è previsto un “Piano B”. E che in ogni caso, fino al completamento del secondo stralcio, il traffico pesante continuerà a transitare soltanto sulla via Toscana.
Concludendo la serata Minghetti ha espresso soddisfazione «per il lavoro di squadra tra Governo, Regione, Città Metropolitana e comuni a sostegno del Passante di Mezzo che ha consentito di ottenere i soldi per la realizzazione di tante altre opere attese per risolvere i problemi della viabilità e mobilità bolognese. Come un nuovo ponte sul Reno, il Nodo di Rastignano, il terzo lotto della Lungosavena, la Complanare nord, eccetera. E per il Nodo oltre al previsto viadotto dal Trappolone al Paleotto, che passerà sopra alla ferrovia, all’ex statale e al Savena, ci saranno anche opere di mitigazione ambientale e raccordi con la viabilità esistente. Già ora la cittadinanza è invitata al nuovo incontro che si terrà a Rastignano, entro il gennaio 2017 – ha detto Minghetti concludendo – con la partecipazione di tutti i comuni della vallata e degli enti pubblici e privati interessati alla realizzazione dell’opera».
Giancarlo Fabbri
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