Olio di palma… sì o no?

Salute
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Fa davvero male come dicono oppure lo si può consumare tranquillamente?

È forse uno degli ingredienti più contestati, colpevole di essere dannoso per la salute dell’uomo e anche per l’ambiente perché le sue coltivazioni vengono considerate insostenibili, pericolose per l’ecosistema. È accusato di rovinare il nostro sistema cardiocircolatorio, di provocare il diabete, di essere cancerogeno insomma di portare una serie di disturbi anche seri all'organismo.

Ma è davvero così? C’è infatti chi ne parla bene e ne esalta le proprietà come la ricchezza di vitamina E e di carotenoidi e comunque non rappresenta un grosso rischio per la salute semmai bisogna prestare attenzione a quello che viene utilizzato nell'industria alimentare, un tipo raffinato e che quindi ha perso tutte le sue sostanze benefiche, quello quindi usato comunemente.

Questo tipo di olio è molto utilizzato per la frittura dei cibi o per la preparazione di biscotti, merendine, zuppe pronte, gelati e molti altri prodotti ai quali conferisce cremosità, li rende croccanti, friabili, insomma è un olio che funge da addensante.

Olio Di Palma Raffinato

Foto: olio di palma raffinato

Certo ne introduciamo anche troppo, visto che si trova in un’infinità di prodotti del supermercato quindi è vero che dovremmo iniziare a consumarlo in maniera più consapevole. Ma è soprattutto il danno ambientale che causa l’olio di palma a preoccupare; le multinazionali ne richiedono sempre di più e le monocolture di palma da olio che si trovano in Africa e nel Sud-Est Asiatico, hanno sostituito via via le coltivazioni tradizionali.

Questa trasformazione ha portato a un più generale cambiamento a livello climatico, il terreno non è più in grado di trattenere le piogge ed è privo di tutte le sue proprietà. È un olio che costa relativamente poco e quindi viene preferito sia negli alimenti che in alcune beauty- farm perché più economico di altri olii più pregiati.

Fare attenzione a ciò che mettiamo in tavola è fondamentale, senza esserne ossessionati dovremmo iniziare a pensare di più alla nostra salute e al benessere del pianeta.

Valentina Trebbi

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