I rifiuti di plastica si stanno rivelando mortali per tante specie animali soprattutto marine.
L’uso eccessivo della plastica sta impattando in maniera molto negativa per la fauna marittima e per tutto l’ecosistema marino in generale, 800 specie animali stanno correndo un grave pericolo, rischiando di sparire. L’onnipresenza della plastica è sotto gli occhi di tutti, c’è plastica ovunque, al lavoro, a casa, per strada; ci sembra quasi impossibile vivere senza questo materiale così versatile.
Pensate che però la plastica è nata recentemente e la sua produzione è iniziata solo negli anni ’50 ma da allora è andata via via crescendo arrivando a toccare numeri davvero impressionanti. Le materie plastiche costituiscono una vera e propria bomba ecologica che minaccia in particolar modo la fauna marina e che di conseguenza, compromette anche la pesca industriale.
Ben il 90% degli uccelli marini di tutto il mondo ha residui di plastica negli organi, una percentuale destinata ad aumentare così come il numero di tartarughe imprigionate dalla plastica, un fenomeno che si verifica perché questi rettili scambiano per meduse i rifiuti di plastica e li inghiottono. Inoltre questa emergenza non riguarda solo grandi animali come i cetacei ma anche organismi come cozze, ostriche e persino plancton e coralli.
Foto: bicchiere di plastica abbandonato sul battigia
Tutto il mondo marino corre un grave pericolo: sarà uno sterminio silenzioso ma continuo, una strage inutile anche perché se vogliamo essere sinceri della plastica usa e getta ne potremo fare a meno. Oggetti utilizzabili una sola volta che poi vengono gettati e aumentano il quantitativo di plastica nell'ambiente. Senza contare che l’ingestione di plastica da parte dei pesci va a influire negativamente sulla salute dell’uomo.
Le plastiche sono altamente nocive e se vengono mangiate da animali messi poi sul mercato, il risultato sarà che anche l’uomo verrà “contaminato” da questi materiali. È un circolo vizioso che va fermato, si deve iniziare a ridurre il consumo di plastica, non gettarla a caso ma cercare di smaltirla nel modo corretto, sostituirla con altri materiali come il vetro e soprattutto pensare che non stiamo salvando solo tanti animali ma anche noi stessi.
Valentina Trebbi
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