Per le feste si va a San Michele in Bosco

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Questa chiesa è un imponente complesso immerso nel verde, dove poter fare tante passeggiate.

Si tratta di un’opera architettonica immensa che comprende anche l’ex convento degli Olivetani ma che soprattutto si erge in una zona panoramica dalla quale si può ammirare tutta la città. Pensate che dal suo sagrato, nelle giornate terse, la vista può spaziare sulla pianura fino alla catena alpina.

Nel corso dei secoli quest’edificio è stato usato per i più svariati scopi; durante l’epoca napoleonica fu prima caserma poi prigione, fu una villa per il Legato Pontificio e residenza anche per il Re d’Italia fino a diventare prima della fine dell’’800 sede dell’Ospedale Rizzoli. Il chiostro è qualcosa di grandioso, di forma ottagonale e ornato dalle pitture della scuola dei Carracci.

San Michele In Bosco

Foto: San Michele in Bosco dall'alto 

Merita una visita anche la sagrestia e il bellissimo coro che si trovano circondati da affreschi del ‘500. Il complesso è soprattutto caratterizzato da un percorso naturalistico, il primo sentiero dei colli cittadini che è stato possibile realizzare grazie al lavoro svolto dalla Consulta per l’Escursionismo. È una camminata lunga 4km caratterizzata da un dislivello di circa 250m. L’intero percorso collega il Parco di San Michele in Bosco con quello di Forte Bandiera, taglia le pendici del Monte San Vittore e risale le valli del torrente Aposa e del rio Costarella.

In quest’area la vegetazione è completamente arborea con presenza di conifere come cedri e pini neri ma ci sono anche querce, cipressi, lecci che con questo clima mite trovano il loro habitat ideale. Si tratta del terzo grande parco storico cittadino dopo la Montagnola e i Giardini Margherita, è stato realizzato a partire dalla fine dell’’800 ed è corredato di tanti altri spazi verdi più legati alla struttura della chiesa.

Oltre a passeggiare qui si può venire solo per ammirare un panorama mozzafiato e respirare un’aria diversa pur essendo ancora in città. Il recente restauro della zona ha riequilibrato la fisionomia del parco stesso restituendo a Bologna una delle sue migliori aree verdi che tutti i bolognesi dovrebbero visitare almeno una volta.

Valentina Trebbi

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