Ricordare i 700 anni dalla morte di Dante.
Nel 1302 l'Alighieri - in fuga da Firenze per motivi politici - nel corso del suo pellegrinaggio di profugo, si rifugiò a Forlì, ospite dei signori ghibellini Ordelaffi. Oggi la città gli rende omaggio grazie a una mostra, nel settimo centenario della scomparsa del Sommo Poeta, nata da una collaborazione tra le Gallerie degli Uffizi, i Musei San Domenico, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
"Dante. La visione dell’arte" è un evento che testimonia la volontà di ripartenza del nostro Paese, dopo l'anno difficile della pandemia e che vuole celebrare la grandezza intellettuale e civile della cultura occidentale, attraverso il genio di uno tra i più grandi personaggi italiani di tutti i tempi e la creatività di alcuni dei maggiori artisti che - nel corso dei secoli - si sono ispirati al visionario e potente universo dantesco della Divina Commedia.
In mostra capolavori quali un disegno di Michelangelo che raffigura un dannato dell’Inferno; i ritratti di Dante e di Farinata degli Uberti eseguiti da Andrea del Castagno; per opera del Pontormo la Cacciata dal Paradiso terrestre; alcuni disegni di Federico Zuccari appartenenti a un'edizione cinquentesca della Commedia; il busto settecentesco di Virgilio dello scultore Carlo Albacini; Francesca da Rimini all’Inferno, dipinto ottocentesco di Nicola Monti.
Ugo De Santis
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