In mostra anche: Campigli, de Chirico, Savinio, de Pisis, Severini e Tozzi.
C’è una generazione di artisti che negli anni tra le due guerre hanno lasciato un segno. Tra questi i protagonisti del movimento "Italiens de Paris" di cui hanno fatto parte Massimo Campigli, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Filippo de Pisis, Gino Severini e Mario Tozzi. C’è un nome però che la storia non ha tramandato, quello di René Paresce a cui Genus Bononiae dedica la mostra “René Paresce. Italiani a Parigi”, allestita fino al 25 febbraio al Museo e all’Oratorio di Santa Maria della Vita e curata da Rachele Ferrario.
Immagine: manifesto della mostra
Si tratta della prima di una lunga serie di mostre di ricerca che saranno ospitate nei rinnovati spazi di via Clavature 8/10 che vanno ad ampliare le sedi espositive del percorso di Genus Bononiae. Figura pressoché sconosciuta al grande pubblico, Paresce ha una personalità poliedrica e un carattere piuttosto complicato: fisico di formazione, abbandona presto la scienza da lui giudicata “una gigantesca e favolosa turlopinatura” per dedicarsi alla costruzione di un mondo immaginario con la pittura e con la scrittura (sarà anche giornalista per La Stampa).
A detta degli studiosi che stanno accendendo i riflettori su questo artista ingiustamente dimenticato, Paresce ha pagato la scarsa frequentazione delle accademie essendo autodidatta e il fatto di essere morto prematuramente nel 1937 a 53 anni, dopo un avventuroso viaggio alle Isole Figi.
In mostra a Santa Maria della Vita 73 opere che raccontano la poetica del movimento di questi artisti che vollero farsi notare in contrapposizione ai colleghi francesi, rivendicando una loro dimensione onirica, che si muove tra echi classicisti e paesaggi mediterranei in uno scambio continuo tra correnti come quella del surrealismo, della metafisica e del futurismo. Secondo gli esperti Paresce rielabora in maniera personale tutte queste influenze offrendo spunti interessanti anche per quanto riguarda l’utilizzo delle tecniche pittoriche del tempo.
Foto: opera di de Pisis "Il piede romano"
Numerosi gli eventi collaterali organizzati in occasione della mostra. A partire dal 18 gennaio ogni giovedì per cinque settimane alla Biblioteca di San Giorgio in Poggiale alle 17:30 si terranno delle conferenze a ingresso gratuito con lo scopo di approfondire i vari aspetti sociali, culturali e artistici legati al tempo. Se ne parlerà con Enrico Crispolti, Aldo Cazzullo e Corrado Augias, Marco Bazzocchi, Rachele Ferrario e Paolo Valesio.
Non mancheranno inoltre visite guidate per adulti, per le famiglie e per le scuole. Ingresso alla Mostra e al Compianto: 8 euro e ridotto 5 euro.
Tutte le info: www.genusbononiae.it
Giorgia Olivieri
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