Meccanismo di Antikythera

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Il più sorprendente, ed ancora misterioso, esempio di tecnologia del passato.

Quando è nato il primo calcolatore? Si è sempre portati a pensare che i calcolatori siano stati concepiti nel XX° secolo, mentre in realtà le date ci portano a ben altri scenari. Già nella preistoria, infatti, ci sono dei reperti che fanno pensare che, l’homo sapiens utilizzasse degli strumenti per calcolare misure. Oggi, vi voglio parlare di uno strumento che ha del sensazionale, vuoi perché datato circa nel 200 a.C. vuoi per la complessità del reperto stesso. Si tratta del meccanismo di Antikythera. Ma cosa era questo meccanismo e a cosa serviva. Iniziamo dal suo ritrovamento. 

Questo meccanismo trae il nome dall’isola greca di Antikythera (Cerigotto), dove nel maggio del 1902, un battello di cercatori di spugne, viene sorpreso da una tempesta, l’equipaggio si rifugia presso quest’anfratto. Finita la tempesta, il capitano decide di fare un’ispezione, visto che le spugne migliori si trovano ad altre profondità. Come sceso sul fondale, l’uomo viene colpito da stupore tanto da non riuscire a parlare chiedendo la riemersione. Viene inviato un secondo uomo e si rende conto di aver trovato i resti di una antica nave romana, con molti reperti, tra cui questo meccanismo. 

Il meccanismo di Antikythera, è un sofisticatissimo planetario meccanico mosso da ruote dentate. Inizialmente non si comprendeva a cosa servisse, anche perché le parti in metallo, fatte di rame, contante di ben 82 parti, si erano corrose a causa dell’acqua di mare. Attraverso un lunghissimo lavoro di precisione per cercare di ricostruire l’intera struttura fu chiaro a cosa serviva, era utilizzato per calcolare il sorgere del sole, le fasi lunari, i movimenti dei cinque pianeti conosciuti all'epoca, gli equinozi, i mesi, i giorni della settimana le date dei giochi olimpici e prevedeva le eclissi.

Calcolatore Al Tempo Dei Greci

Immagine: calcoli fatti al tempo dell'antica Grecia 

Nessun oggetto fu costruito per i successivi 1.000 anni. Era così complesso che si pensò ad un oggetto costruito in tempi recenti, attraverso però delle analisi si confermò che era antichissimo. L’Oggetto è composto da ingranaggi estremamente piccoli e molto accurati, basti pensare che in soli 7 millimetri ci sono ben 5 ingranaggi Il meccanismo è stato concepito in base al ciclo metonico, dal nome dell'astronomo greco Metone V, dove prendevano spunto alcuni calendari del passato. 

Attraverso lo studio dei reperti, lo studioso Alexander Jones, dell'Istituto per gli Studi sul Mondo Antico di New York, riuscì a tradurre alcune iscrizioni scoprendo che i nomi dei mesi incisi sullo strumento erano quelli utilizzati nelle colonie corinzie, in particolare a Siracusa, in Sicilia. Ancora più recentemente, lo stesso Jones afferma di essere riuscito a leggere i circa 3.500 caratteri presenti sulla macchina, in pratica tutto quello che si trova sui frammenti recuperati.

La sensazione, sostiene il ricercatore, era che non servisse per studi particolari, ma che avesse uno scopo educativo. Infatti, si potevano mostrare le posizioni del Sole e della Luna per un qualunque giorno dell'anno passato o futuro, con le eclissi e i movimenti dei pianeti. Elemento di non poca importanza, perché condizionava le decisioni politiche. Le dimensioni del meccanismo era molto simili ad un raccoglitore. 

Gli studiosi affermano che non è stato detto tutto sul meccanismo e che se si riuscissero a trovare ancora dei reperti, potrà svelare il vero scopo dello strumento. Il meccanismo è conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Atene.

Valter D’Angelillo

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