Il 6° episodio della Stagione numero 4^ cammina sulle orme di Padre Ernesto.
L’Antoniano di Bologna è nato 70 anni fa, da un’idea di Padre Ernesto, come mensa e come Piccolo Coro dello Zecchino d’Oro.
Il suo grande cuore, che ancora palpita forte, porta la mensa e i suoi volontari non solo a dare cibo ai poveri, ma anche a “nutrire l’anima”, portando loro accoglienza e ascolto. Il sesto episodio della IV stagione di “AD Maiora Storie di Resilienza” ci narra la beltà delle relazioni umane, della solidarietà e del supporto reciproco; ogni volontario è un piccolo ingranaggio di questa grande «macchina solidale» che viene condotta dall’erede dell’ideatore Fra Gianpaolo Cavalli ora direttore della struttura ecclesiastica.
Foto: cover 6° Episodio della 4^ Stagione
A proposito della mensa, essa è un luogo dove poter trovare il calore dei volontari che la rendono un posto dove si può trovare sicurezza e umanità. Questa non è un punto d’arrivo ma una base di lancio, essendo solamente il primo dei tanti servizi proposti dall’Antoniano a chi è fragile in città, sia stranieri che italiani. Un posto dove si cura l’anima oltre che il corpo e dove il cibo diventa strumento di condivisione e legame verso la «comprensione dei bisogni» dei commensali.
La video-intervista si apre con una frase molto significativa e carica di energia: «La bellezza è aiutare chi ha bisogno, qui rinasce la speranza». All’interno della puntata troverete le testimonianze di due volontarie, una delle quali ha ritrovato la gioia di vivere prima venuta meno a seguito di una disgrazia accadutale.
Silvia Saronne
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