AD Maiora: la tutela della biodiversità

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Nella la 5a puntata scopriamo un apiario sul tetto di un’azienda.

In questo periodo si parla molto di biodiversità, in particolare per il fatto che è a grave rischio. Per biodiversità si intende una varietà di organismi vegetali e animali, che vivono all’interno di uno stesso ecosistema. La pillola di AD Maiora, edito da AD Communications in collaborazione con Ash Gray Production, questa volta si intitola: “Tutela della biodiversità: l’idea dell’apiario urbano”. Quindi, le protagoniste sono le api, emblema di biodiversità e di vita. Qui la video-intervista

Api

Foto: apiario

Secondo Nicola Montanari, CEO dell’azienda Nimax, che ha costituito un apiario sul tetto della ditta, ognuno di noi, secondo le proprie possibilità, può industriarsi per proteggere le api e il loro ambiente, dato che «la loro sopravvivenza è alla base del nostro futuro e una precisa responsabilità di tutti».
L’idea è nata dalla riunione tra il CEO di Nimax e Zeid Nabulsi, un giovane apicultore siriano da molto tempo residente nella nostra città, dirigente di un allevamento di api, BeeBo.
Le arnie di Nimax sono 9 e sono abitate da 30 a 70 mila api ognuna, ed essendo sulla sommità dell’azienda sono lontane dalla strada e dai dipendenti.

Stefano Foglia Conduttore Di AD Maiora

Foto: Stefano Foglia conduttore del format Tv

Montanari commenta che «l’organizzazione naturale che le api si danno, con il fatto di essere un insetto mansueto, produttivo e generoso, la trovo affascinante ed è una forma di amore che si può contraccambiare». Il numero delle api è ininterrottamente in calo, e Nicola Montanari si chiede, e ci chiede se sia ancora possibile intervenire. Egli afferma che si poteva fare una donazione alle Associazioni ecologiste, ma hanno preferito impegnarsi in prima persona, con i propri mezzi, con le loro energie e con il loro tempo, quindi con amore.

Stefano Foglia, conduttore dell’episodio, esprime l’opinione che l’apiario sia quasi una microcittà, «una comunità che si riesce anche ad innestare in un’altra comunità» sviluppando le dinamiche dell’azienda.

Silvia Saronne

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