L'Associazione Ubu per Franco Quadri dedica una due giorni all'artista fiammingo, che martedì 11 aprile incontrerà il pubblico nel Foyer Respighi.
[…] Non è riuscito?
Non è divertente?
No?
Io, il clown della sera
e della notte
che verrà
Forse lo troverete comico
Ma io voglio farvi commuovere
-voi, pubblico-
e vi porterò
dall'altra faccia del tempo
Voglio farvi ridere
-voi, pubblico-
e farvi piangere
dall'altra faccia del vostro essere
J. Fabre, L'imperatore della sconfitta, 1994
Regista, drammaturgo, coreografo e scenografo, Jan Fabre è uno degli autori teatrali più complessi, profondi e radicali della nostra epoca, che Bologna sceglie di ospitare lunedì 10 e martedì 11 aprile per una due giorni di film e incontri in collaborazione con l'Associazione Ubu per Franco Quadri, l'Accademia di Belle Arti, il Teatro Comunale e il Cinema Lumière.
Fabre, belga originario di Anversa, fin dagli esordi negli anni '80 ha affascinato e destabilizzato lo sguardo di pubblico e artisti con l'affinarsi di un linguaggio permeato di violenza, erotismo e fisicità che ha messo al centro il corpo animale del performer quale soggetto vulnerabile e potenzialmente “micidiale” sulla scena come nel mondo. Esplose e esasperate le componenti e le sfumature del movimento diventano così protagoniste di metamorfosi dalle implicazioni sempre nuove, messe costantemente a rischio dal confronto con la sofferenza, il desiderio, il sacro, il potere politico e le sue manipolazioni.
Colta, eclettica, precisa e raffinata, l'opera del regista, geniale nello spaziare tra lirica, balletto, iconografia fiamminga, influenze orientali, musica contemporanea, pop e sacra rappresentazione, ha sempre guardato alla tragedia greca e al suo potere catartico come al riferimento a sé più vicino, capace di arrivare a toccare le pulsioni più intime e feroci dell'essere umano e contemporaneamente di purificarlo nell'atto stesso dell'esibizione. Un dilago, quello con la tragedia, che è stato al centro anche dell'ultima opera di Fabre, una vera e propria opera colossale, definita “spettacolo-capolavoro”, una performance di ben 24 ore dal titolo: MOUNT OLYMPUS. To Glorify the Cult of Tragedy
Foto: Jan Fabre c Lieven Hereman 2013
L'opera, oltre a riscuotere un condiviso successo internazionale, gli è valsa il Premio Ubu 2016, uno dei maggiori riconoscimenti teatrali italiani, che gli sarà consegnato martedì 11 aprile alle ore 16:00 nel Foyer Respighi del Teatro Comunale di Bologna, in occasione dell'incontro pubblico TRA CAOS E DISCIPLINA, a cura della teorica Piersandra Di Matteo, alla presenza dell'Assessore alla Cultura Bruna Gambarelli, il Sovrintendente del Comunale Nicola Sani e il direttore di Romaeuropa Festival Fabrizio Grifasi. A completare la presenza dell'artista in città ci sarà anche la proiezione di due film.
Il primo, JAN FABRE, BEYOND THE ARTIST, martedì 11 aprile alle ore 16:00 all'Accademia di Belle Arti di Bologna, che indagherà, insieme al regista Giulio Boato e la Di Matteo, la figura di Fabre in quanto artista polivalente, attraverso immagini di spettacoli, interviste rilasciate, esposizioni, disegni, modelli e sculture.
Il secondo, SURRENDER, martedì 11 aprile alle ore 20:00 al Cinema Lumière, testimonierà invece gli ultimi quattro mesi di prove di MOUNT OLYMPUS, che ha visto ad Anversa l'impegno di 27 performer per 12 mesi per essere poi presentato in esclusiva per l'Italia al Romaeropafestival. A presentarlo ci saranno lo stesso Fabre e Phil Griffin, suo ex danzatore e autore del film, in dialogo con Enrico Pitozzi.
Lucia Cominoli
Per ulteriori informazioni: http://www.ubuperfq.it