Un attore romagnolo legato alla sua terra.
Nato il 4 febbraio 1946 a Villanova di Bagnacavallo, l’amatissimo attore Ivano Marescotti, scomparso di recente a causa di una grave malattia, lascia la moglie Erika e la figlia Iliade. Attaccatissimo alla sua Romagna, ha rappresentato tanto la nostra regione in Europa e nel mondo, lavorando con i maggiori registi internazionali.
La sua carriera di attore cominciò per caso quando un amico gli chiese di rimpiazzarlo in uno spettacolo. In un’intervista, a tale proposito ha dichiarato: «Mi chiedo perché avesse pensato proprio a me – raccontò – dato che non avevo alcuna esperienza scenica. Senza arte, né parte, senza conoscere il mestiere dell’attore, ho deciso di licenziarmi». Infatti, Marescotti aveva una formazione completamente differente da quella della maggior parte degli attori: aveva frequentato prima il liceo artistico, poi la facoltà di Architettura e infine era stato assunto nell’ufficio di Urbanistica del Comune di Ravenna dove fu impiegato fino ai 35 anni.
Foto: Ivano Marescotti (repertorio)
Marescotti ha lavorato in 130 opere, tra cui 50 film, e il resto fiction. Nel cinema ha partecipato a proiezioni dirette da registi del calibro di Anthony Minghella, Ridley Scott e Antoine Fuqua, ma non dobbiamo dimenticare Roberto Benigni, Checco Zalone, Marco Risi, Daniele Lucchetti, Gabriele Muccino, Pupi Avati. Anche a teatro ha lavorato con professionisti di fama come Mario Martone, Giorgio Albertazzi, Carlo Cecchi, Leo de Berardinis, Giampiero Solari.
Una volta compiuti i 76 anni aveva abbandonato il cinema e il teatro di prosa per dedicarsi alla propria Accademia, la TAM (Teatro Accademia Marescotti), una scuola di recitazione da lui creata nel 2016. Il suo soprannome era “comunista del cinema” in relazione alla sua fede nella tessera del PCI, trasformatasi poi nel seguire il PD, per poi abbandonarlo e sostenere il Movimento Cinque Stelle «unica alternativa utile al governo di destra».
Silvia Saronne
Condividi
