L’artista iperrealista ha conquistato il pubblico statunitense.
Collezionisti da ogni parte del mondo (Giappone, USA, Regno Unito) hanno cominciato ad apprezzare la fascinazione della natura totalmente realistica e rappresentata in maniera poetica dell’artista bolognese sempre molto legata alla sua terra, che vanta esposizioni allo Staten Island Museum di New York e alla Permanente di Milano.
Piante, foglie, fiori, semi sono i soggetti intesi come origine di ogni cosa ed in particolare il seme è elemento basilare di ogni forma di vita, un atomo di materia tangibile che diventa promessa di prosperità e bellezza; l’artista racconta proprio l’origine della vita sapientemente attraverso l’uso del colore.
Immagine: alcuni disegni di Laura Fantini
In collaborazione con l’Arnold Arboretum dell’Università di Harvard (Boston) c’è stata la mostra “Seeds of Tomorrow: Woody Plants of Arnold Arboretum” che vanta una quarantina di opere intitolate “Hope”, il seme della speranza, metafora di vita, crescita, trasformazione, evoluzione per le generazioni attuali e future; ad agosto 2022 ha inoltre augurato una mostra in Massachussets intitolata “See the Unseen” presso la Galleria Miller White Fine Arts a tema green ed eco-friendly.
I disegni di Laura Fantini sono tutti realizzati con la tecnica della matita colorata su cartoncino, una materia prima sapientemente maneggiata; questa tecnica realizza una liberazione delle emozioni, della timidezza personale, un invito per lo spettatore ad amare la bellezza della natura superando la frenesia quotidiana e a sensibilizzarlo.
Francesco Preda
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