Da metà luglio il simbolo di Bologna ha riaperto dopo i lavori, e tra le novità un sito dedicato.
Il prezzo da pagare per toccare il cielo con un dito e vedere Bologna dall’alto sono 498 scalini con l’aggiunta di 5 euro. La Torre degli Asinelli si è data una bella rinforzata con i lavori di riqualificazione che l’hanno tenuta chiusa per qualche mese e dal 15 luglio ha riaperto al pubblico. Il rilancio del monumento simbolo di Bologna edificato tra il 1109 e il 1119 dalla famiglia che ne ha dato il nome passa attraverso un sito nuovo di zecca (www.duetorribologna.com) e nuove modalità di accesso con prenotazioni on line dove scegliere la fascia oraria prediletta per una visita di 45 minuti, evitando così lunghe code su Strada Maggiore.
Nel suo primo weekend di apertura la torre ha subito registrato un sold out che si traduce in almeno 700 persone al giorno che si sono avventurate lungo le scale di legno risalenti alla fine del 1600 fresche di restauro per vedere un panorama unico ed emozionante. La via Emilia taglia la città nitidamente che sembra così piccola vista da un’altezza di 97,20 metri. Si vedono cortili interni, chiese, giardini nascosti, San Luca da lontano e quel che resta della “selva turrita” di cui parlava Dante Alighieri. Certo, serve fiato per scalare gli Asinelli (a tre quarti del percorso compare un rassicurante defibrillatore) e non bisogna soffrire di vertigini, ma lo sforzo sarà ripagato da questo Empire State Building medievale.
Nel nuovo sito e nel pieghevole che sarà consegnato con il biglietto, si leggono alcune curiosità e informazioni utili che anche molti bolognesi ignorano. Non sembra vista la sua statura, ma anche la Torre degli Asinelli pende con un’inclinazione di 1,3° mentre quella della Garisenda è di 4° (3,97° la Torre di Pisa, per fare un confronto). Nell’eterna lotta tra Bologna e Modena, vince la nostra gloria locale più alta con 11,08 metri in più. La “rocchetta” che circonda la base testimonia l’uso militare e di difesa della torre.
Foto: centro storico di Bologna con le sue Torri Asinelli e Garisenda
Nel punto in cui i turisti con i propri smartphone possono scattare foto di via Rizzoli dall’alto, dal 1488 si potevano trovare i soldati di guardia armati che presidiavano anche sulla quiete della città: nella stessa rocchetta infatti venivano rinchiusi temporaneamente chi si macchiava del reato di schiamazzi notturni. Questa specie di terrazza, tra l’altro, ha ospitato Carmelo Bene nel 1981 per la sua mai dimenticata "Lectura Dantis" in occasione del primo anniversario della strage del 2 agosto e, più recentemente, Alessandro Bergonzoni con uno dei suoi show surreali.
Ora che la torre è di nuovo operativa, non è escluso che sarà teatro di altri eventi che terranno con il naso all’insù i bolognesi. Non bisogna dimenticare poi che nel corso dei suoi quasi 900 anni di vita l’Asinelli ha subito incendi, crolli, palle di cannone, terremoti, fulmini, saette e soprattutto la guerra. Che la torre sia ancora in piedi ha quindi del miracoloso. Solo per questo meriterebbe una visita.
Giorgia Olivieri
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