Cosa ci fa un gargoyle a Bologna?

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Una misteriosa presenza, eredità del Medioevo, ancora tutta da scoprire.

Tanto affascinante, quanto sconosciuta, è la Bologna nascosta, quella medievale, dove l’ombra del tribunale della Santa Inquisizione, si intrecciava con storie di streghe, maghi, vampiri, leggende e superstizioni. Tribunale che aveva una delle sue sedi nella chiesa di San Domenico, un pesante fardello sopra la città di Bologna ed i suoi abitanti. 

Un angolo di città che ha visto in passato un susseguirsi di anime innocenti, streghe giustiziate dall'Iinquisizione, vite spezzate, desideri, amori, delinquenza e sogni infranti. Da queste antiche strade è passato di tutto, con lento scandire degli eventi, unitamente allo scorrere del tempo, fino ad arrivare alla frenesia odierna. Si scopre così, che sotto i suoi portici, Bologna cela segreti e leggende più o meno fondate. Ma cosa c’entra tutta questa storia?

C’entra eccome, perché a Bologna, forse non tutti sanno che c’è una figura mitologica, che è rimasta immutata nel tempo e sta sempre lì da tempo immemore, seduta sopra un appoggio, posta in via d’Azeglio dove un tempo c’era la ruota dei bimbi abbandonati. La statua prende forma di una delle forme più misteriose e affascinanti, che il Medioevo ci potesse donare. Un gargoyle!

Gargoyle

Foto: il gargoyle sull'angolo dell'antico palazzo a Bologna 

Un gargoyle a Bologna? Già, proprio vero, qui a Bologna non ci facciamo mancare nemmeno questa figura dalle sembianze di una diavolessa, che alcuni sostengono sia la protettrice dei viandanti, all’epoca camminare di notte per le strade bolognesi rappresentava un viaggio molto pericoloso, mentre altri sostengono che sia stata posta come figura di ammonimento in ricordo della strega Caterina che visse in quel quartiere nel XV secolo. Caterina era la moglie di un commerciante di lana bolognese; era una donna di facili costumi e per fare i propri comodi, senza che l’ignaro marito la disturbasse, gli dava da bere degli infusi a base di oppio. 

Quando fu scoperta, venne accusata di stregoneria e non di adulterio e venne condannata a morte, ma il Cardinal Legato, le graziò la vita, poco prima dell’esecuzione. La figura gargoyle è di epoca quattrocentesca, il cui termine esatto è gargolla o garguglia, preso in prestito dal francese, gargouille, che a sua volta deriva dal latino gurgulìo, significante gorgoglìo, causato dall'acqua che passa attraverso una gronda, ciò che noi erroneamente chiamiamo grondaia. 

Spesso queste figure venivano rappresnetate sotto forma di draghi o leoni, nei quali solitamente, l'acqua di scolo, scorreva lungo la schiena o all'interno della statua, per uscire dalla bocca. Nel corso del tempo le statue divennero sempre più elaborate, si crearono così gargoyle di ogni tipo, da figure demoniache, a facce gioiose, fino ad arrivare a creature metà uomini e metà animali.

Valter D’Angelillo

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