Osteoporosi, un male molto diffuso ma poco trattato

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Purtroppo le ossa fragili sono una caratteristica di molte persone ed è difficile da gestire.

Il 20 ottobre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Osteoporosi e per prepararsi all’evento la Fondazione italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso (FIRMO) in collaborazione con Amgen lancia la campagna “Il Piatto Forte” con l’obbiettivo di sensibilizzare sulla prevenzione delle fratture causate da fragilità ossea. L’iniziativa è stata presentata a Roma durante un evento supportato dal Ministero della Salute in modo da fornire maggiori informazioni su un problema che se trascurato rende le ossa fragili come la porcellana e che provoca fratture anche di una certa entità.

Per tutto il mese di ottobre nelle piazze di alcuni capoluoghi italiani si terranno degli eventi e delle attività legate alle malattie ossee, ci saranno medici specialisti a cui chiedere consigli e che valuteranno lo stato di salute delle vostre ossa e vi compileranno una scheda in cui riporteranno la vostra densità minerale ossea. L’osteoporosi è una malattia cronica che colpisce prevalentemente le donne over 60 e che è caratterizzata da una graduale perdita della massa e della qualità dell’osso provocata da fattori genetici o costituzionali ma anche da abitudini alimentari sbagliate, eccessivo consumo di alcol, troppe sigarette, mancanza di attività fisica e assunzione di farmaci che possono interferire con il metabolismo di calcio e fosforo.

Negli anni i ricoveri dovuti a fratture delle ossa sono andati via via aumentando, soprattutto tra le persone anziane con conseguenze gravi e successivi percorsi di riabilitazione non sempre semplici da seguire anche perché le fratture riguardano quasi sempre il femore, un osso decisamente importante. Il progressivo aumento di questa malattia è dovuto proprio al fatto che la popolazione sta invecchiando, soprattutto nei paesi a economia avanzata diventa anche un serio problema per la sanità pubblica perché le fratture delle ossa sono strettamente collegate all’età avanzata e di conseguenza i ricoveri sono sempre più numerosi.

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Oggi tuttavia questa patologia se trattata in tempo ed efficacemente può essere curata grazie sia all’ausilio di terapie non farmacologiche che avrebbero l’obbiettivo di compensare le carenze di calcio e vitamina D tramite l’alimentazione sia con l’utilizzo di farmaci in grado di ridurre il rischio di fratture, medicinali che si sono dimostrati assai efficaci nella loro azione preventiva. E poi bisogna ricordare l’importanza di un’adeguata e costante attività fisica che contribuisce a mantenere la muscolatura tonica e migliora l’equilibrio così da prevenire le cadute; la sedentarietà è una nemica dello scheletro per questo bisogna cercare di muoversi più spesso.

La Fondazione FIRMO cerca da anni di sensibilizzare e fornire informazioni utili riguardo la malattia mettendo in contatto i pazienti anche con altre associazioni in tutto il mondo così da potere fornire maggiori e più completi dettagli. La malattia si può sconfiggere anche stando insieme, in gruppi in cui ci si può confrontare e dove si può esprimere il proprio disagio e le proprie paure e magari si riesce anche ad avere qualche consiglio utile e suggerimenti su come affrontare più serenamente la malattia.

Valentina Trebbi

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