Il biologico che piace!

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Mangiare bene non è solo una moda ma un modo per prendersi cura di se e degli altri.

Il cibo biologico si sa, fa bene all’ambiente e alla salute, i prodotti sono di solito più naturali e meno contaminati e stanno aumentando le persone che comprano bio, che preferiscono spendere un po’ di più pur di portare in tavola cibo di qualità anche se forse per molti non si tratta di una vera convinzione etica ma di una moda, questi alimenti stanno talmente prendendo piede che si vuole seguire il trend del momento senza un reale motivo di base. Ma cerchiamo invece di capire cosa sia il biologico.

L’agricoltura biologica si riferisce a un metodo di coltivazione che deve seguire precise regole definite da un regolamento europeo e che in sostanza comporta l’esclusione dal processo produttivo di una serie di sostanze e tecniche che invece sono impiegate nell’agricoltura tradizionale come pesticidi, diserbanti chimici, fungicidi, concimi di sintesi, mangimi OGM destinati agli animali, ormoni o antibiotici. In teoria quindi dovrebbe trattarsi di cibo più salutare, sull’etichetta del prodotto deve comparire il logo “Euro- leaf” una foglia stilizzata composta dalle stelle dell’Unione Europea e significa che vengono effettuati controlli durante tutto il ciclo produttivo dall’azienda alla distribuzione sul mercato così da garantire che anche eventuali ingredienti aggiunti in seguito rispettino la normativa e non siano stati sottoposti a lavorazioni vietate.

A questo punto però bisogna fare una distinzione tra l’agricoltura biologica e quella biodinamica sapendo che la principale differenza consiste nel fatto che quest’ultima si approccia alla cultura biologica in modo più filosofico, è centrale il rispetto dell’ecosistema che viene considerato un solo, grande organismo da tutelare, al tempo stesso si avvale di tecniche un po’ diverse come il compostaggio, utile per aumentare la fertilità del suolo o i calendari delle semine strettamente collegati ai cicli astronomici. Il dubbio che può assalire molte persone riguarda la sicurezza di questi cibi poiché non vengono usati pesticidi per proteggerli ma a tal proposito bisogna considerare che l’agricoltura biologica cerca di scegliere piante più resistenti, scartate dall’agricoltura intensiva perché considerate inefficienti, viene applicata la tecnica della rotazione delle colture, vengono create nicchie ecologiche come siepi e cespugli lungo il bordo dei campi , in caso di malattie è permesso l’uso di sostanze di origine naturale come le farine di roccia.

Poi c’è la questione legata agli animali che si dice possano vivere liberi nei pascoli, questo è certamente un risvolto positivo perché in questo modo si muovono liberamente sia all’aperto sia negli spazi chiusi inoltre gli animali malati dispongono di zone separate per la convalescenza in modo da evitare contagi, l’alimentazione è 100% naturale e si usa dare la preferenza a razze locali perché abituate maggiormente alle condizioni ambientali del luogo. Considerate anche che questo tipo di alimentazione è adatta a tutte le età, dai neonati alle persone più anziane perché ha tutti i nutrienti di cui l’organismo ha bisogno con in più il vantaggio di non avere pesticidi chimici quindi potete mangiare in tutta sicurezza e le proprietà degli alimenti non sono alterate anzi, sono forse più concentrate.

Vi consiglio anche di consumare in modo particolare alcuni alimenti perché beneficiano maggiormente dei vantaggi del biologico, tra questi mele, pesche e tutta la frutta da albero ma anche fragole e tutti i frutti di bosco, poiché le sostanze chimiche distruggono tutte le loro proprietà, cereali e farine integrali, verdure a foglia verde e il latte e le uova proprio per il fatto che gli animali sono liberi e nutriti in modo naturale. Naturalmente consumare cibo biologico non trattato chimicamente ha tanti vantaggi sia per la salute sia a livello ambientale perché le tecniche di coltivazione e anche i metodi di allevamento hanno un bassissimo impatto sull’ecosistema nel suo complesso e questo a sua volta porta a un minor tasso di inquinamento e anche a una minor incidenza di malattie legate a questo problema.

Gli agricoltori che hanno scelto di abbracciare questa scelta etica sono sempre più numerosi e sempre più giovani, gestiscono aziende che appartengono molto spesso alla loro stessa famiglia e per loro il cibo non è semplice cibo ma significa tradizione, tutela del paesaggio, degli animali, della salute diventando una vera filosofia di vita. I giovani non vogliono solo mantenere vive le tradizioni famigliari ma vogliono soprattutto far capire che è possibile creare un mondo più vivibile, un mondo dove basta davvero poco per fare la differenza; certo ci vuole qualche accortezza in più ma alla fine i vantaggi sono maggiori e si farà del bene non solo a noi stessi ma a tanta altra gente.

Valentina Trebbi 

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