Crip Camp, un film storico sui diritti dei disabili

Persone / Società
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Docufilm prodotto da Barack e Michelle Obama.

Il racconto di un’esperienza realmente vissuta inizia in un campo estivo per individui con disabilità gestito da hippy nei primissimi anni ’70, dove ci si divertiva tantissimo con tuffi in piscina, canti, balli, musica e gite in barca. Si spartivano anche le prime sigarette e i primi avvicinamenti amorosi, insomma un clima di festa. A narrare tutto questo è “Crip Camp”, un film-documentario disponibile su Netflix diretto da Nicole Newnham e Jim LeBrecht, prodotto da Michelle e Barack Obama. Il documentario è candidato all’Oscar 2021 e ha vinto il premio del pubblico al Sundance Film Festival 2020. 

Il materiale è composto da interviste dei giorni nostri ai protagonisti di ieri e da un ricchissimo archivio di proiezioni di allora. I tempi in cui si stava a Camp Javed (così si chiamava il campo estivo) erano testimoni del movimento pacifista e femminista e della rivoluzione sessuale.

 

Di qui si è cominciato a lottare anche per i diritti dei disabili, per la deistituzionalizzazione (processo di critica e contrapposizione pratica al manicomio), della fine delle classi scolastiche destinate ad alunni disabili o con problemi di apprendimento, dell’accessibilità ai trasporti, al lavoro, ai mezzi pubblici. Tutto questo convergerà nella legge del 1990, l’American’s Act with disability, che cederà il passo alle pari opportunità per i diversamente abili negli Stati Uniti.

La seconda parte del film, invece, racconta i 20 anni che sono seguiti all’iniziativa di Camp Javed, che intreccia le vite dei giovani partecipanti di allora alla storia americana delle amministrazioni Nixon, Carter e Reagan.

Vengono inquadrati anche soggetti dell’attivismo politico per l’approvazione di una legge antidiscriminazione, dell’occupazione per 25 giorni del Dipartimento della Salute, dell’educazione e il welfare di San Francisco e delle proteste davanti alla Casa Bianca che approderanno alla legge del 1990 che vieta la discriminazione di persone con disabilità in tutti i settori della vita pubblica. La traccia principale è la figura di Judy Heumann, la creatrice del movimento per i diritti delle persone disabili ed ex consulente speciale del Dipartimento di Stato degli Usa, affiancata da altri individui tra cui il regista Jim LeBrecht.

Silvia Saronne

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