Cos’è l’assegno di ricollocazione?

Lavoro
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Tutto per sapere di questo contributo che verrà erogato al fine di cercare e trovare un nuovo impiego.

L’assegno di ricollocazione consiste in una cifra che sarà erogata a tutti coloro che sono disoccupati, ai cassintegrati e a chi si trova in grave difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro quindi versa in condizioni di estrema povertà. 

I soldi però non vengono incassati da chi cerca un’occupazione ma da coloro che aiutano a trovarla vale a dire consulenti del lavoro, centri pubblici per l’impiego e anche agenzie private insomma è uno strumento che permette di potenziare le attività di supporto e soprattutto a offrire servizi su misura, adatti a ogni singolo caso. Questo mezzo vuole contrastare la povertà affiancando un sostegno economico a un percorso personalizzato che possa portare ad avere un lavoro su misura che tenga conto delle caratteristiche individuali di chi ha bisogno di avere un lavoro.

Il Presidente dell’ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro), Maurizio Del Conte ha da poco firmato una delibera che spiega come funziona l’assegno e le regole da attuare; gli operatori sono già pronti e le prime fasi della seconda parte di sperimentazione inizieranno i primi di aprile, coinvolgendo 27 mila persone estratte a sorte (le prove generali ci sono già state e sono risultate abbastanza soddisfacenti quindi ora si vorrebbe mettere la proposta a regime). 

Naturalmente il pagamento ci sarà solo se la persona interessata riuscirà a ottenere un contratto a tempo determinato/ indeterminato, un part-time o d’apprendistato, l’importo può variare da 250 a 5.000 euro in base appunto al tipo di contratto che si riesce ad ottenere e al grado di difficoltà che si è riscontrato per ricollocare l’assistito.

Consegna Assegno

Foto: consegna dell'assegno di ricollocazione

In più si terrà conto dell’età, del sesso, del luogo di residenza e delle precedenti esperienze lavorative oltre che del grado di istruzione; verrà fatta un’analisi a 360° per capire meglio come si potrà aiutare la persona in difficoltà. Richiedere l’assegno di ricollocazione è semplice e si può fare attraverso il portale del sito dell’ANPAL mentre chi non ha dimestichezza con gli strumenti tecnologici può chiedere aiuto ai centri per l’impiego e ai patronati e per ottenere poi il contributo è necessario dichiarare l’immediata disponibilità a lavorare.

È fondamentale iniziare a sperimentare questo nuovo strumento per capire se effettivamente potrà portare benefici; questa misura, derivata dal Jobs Act, ha aiutato finora solo un ristretto campione di disoccupati ma si intende allargarla a più individui e anche a coloro che beneficiano già del Reddito di inclusione. Infine bisogna specificare che la persona disoccupata è tenuta a prender parte a una serie di incontri in cui gli verranno spiegati i termini dell’offerta, in caso di rifiuto saranno però applicate delle sanzioni che possono arrivare alla perdita della prestazione economica.

Offrire questo aiuto a chi si trova senza impiego, a chi non riesce a trovare un lavoro è un modo concreto per dare supporto a tanta gente e magari servirà anche a sensibilizzare su un tema delicato come quello della povertà, legata spesso alla mancanza di lavoro, una piaga dilagante che coinvolge sempre più persone, disperate perché non vedono una soluzione, una via d’uscita alla loro situazione.

Valentina Trebbi

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