The European Pact for Youth, eccovi gli ultimi aggiornamenti del progetto europeo.
Il 23 novembre scorso si è tenuto a Bruxelles l’evento di presentazione dei risultati del Patto per la Gioventù - The European Pact for Youth, l’impegno sottoscritto a fine 2015 da CSR Europe - network europeo sulla responsabilità sociale d’impresa - e dalla Commissione Europea per sviluppare e rafforzare partenariati tra imprese e scuole e favorire in questo modo l'occupabilità dei giovani.
Immagine: logo ufficiale dell'iniziativa
Durante l’evento hanno portato il loro contributo importanti rappresentanti di istituzioni e organizzazioni europee come Marianne Thyssen - Commissaria all’Occupazione e gli affari sociali, Etienne Davignon - Presidente di CSR Europe e Antonio Tajani - Presidente del Parlamento europeo. L’evento ha visto la presenza di 650 partecipanti tra rappresentanti di organizzazioni giovanili e della società civile e responsabili delle politiche nazionali ed europee. Inoltre, sono stati coinvolti 50 amministratori delegati di imprese impegnate nel promuovere le partnership scuola-impresa come volano per una migliore formazione dei giovani volta a fargli acquisire le competenze richieste nel mondo del lavoro.
L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di fare il punto di questi due anni di lavoro nei 28 Paesi dell’Unione Europea (c’era anche il Regno Unito) che hanno sottoscritto il Patto: gli ambiziosi obiettivi sono stati ampiamente raggiunti con la realizzazione di 23.000 partnership scuola-impresa di qualità e di oltre 160.000 nuove opportunità di inserimento nel mondo del lavoro.
In Italia il progetto è stato coordinato da Impronta Etica e Fondazione Sodalitas, partner italiani di CSR Europe, che hanno definito il Piano di Azione Nazionale coinvolgendo i Ministeri dell’Istruzione e del Lavoro, le Regioni Sicilia e Piemonte, 20 organizzazioni e oltre 40 imprese tra cui i diversi soci di Impronta Etica: Camst, Coop Alleanza 3.0, Gruppo Granarolo, Gruppo Hera, Gruppo Unipol, IMA, Open group, SCS Consulting.
Il Piano di Azione italiano è stato declinato tenendo conto, da una parte, degli obiettivi contenuti nel Patto a livello europeo e dell’agenda europea per le nuove competenze (New Skills Agenda) e, dall’altra, del contesto nazionale e dei recenti sviluppi avvenuti sul tema della collaborazione tra scuola e mondo del lavoro finalizzata alla formazione ed all’inserimento lavorativo dei giovani (Garanzia Giovani, Legge «La buona scuola» e Jobs Act). Terzo importante riferimento del Piano di Azione Nazionale è stata l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: il Piano può infatti contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile #SDG4 «Istruzione di qualità per tutti» e #SDG8 «Buona occupazione e crescita economica».
Immagine: stretta di mano a simboleggiare il patto tra le parti
Tre le tematiche prioritarie su cui gli aderenti si sono confrontati in questi mesi di attività del Piano in Italia: alternanza scuola-lavoro, educazione all’imprenditorialità, apprendistato e formazione professionale. Su questi ambiti la Rete dei Promotori del Patto si è organizzata in Tavoli di Lavoro, sede di approfondimento, confronto, condivisione e nuova progettualità, con l’obiettivo di identificare modelli di riferimento innovativi sulle tre forme di work-based learning.
La prossima fase sarà dedicata alla disseminazione e valorizzazione dei modelli di riferimento identificati. Parallelamente, i lavori di approfondimento continueranno con una ricerca di Fondazione Sodalitas co-finanziata da JPMorgan Chase Foundation, che consentirà la valutazione congiunta da parte di imprese, scuole e anche studenti circa la qualità dei percorsi e dei loro esiti in termini di competenze sviluppate, oltre a mettere in evidenza i fattori critici di successo (www.we4youth.it).
Maggiori informazioni sul Piano di Azione Nazionale sono disponibili sul sito di Impronta Etica nella sezione: Cosa facciamo.
A cura di Impronta Etica
Impronta Etica è un’associazione senza scopo di lucro costituitasi nel 2001
per la promozione e lo sviluppo della sostenibilità e della responsabilità sociale d’impresa (RSI).