Una doppietta realizzata dal centravanti laziale affonda i rossoblù mai in partita.
Non c’è molto da dire su una partita che il Bologna non ha di fatto giocato. Donadoni cambia modulo (5-3-2) e lascia Destro in panchina, titolari dell’attacco Verdi e Petkovic.
Trascorrono appena 10 minuti ed Immobile, smarcato in area piccola, intercetta un cross dalla sinistra ed insacca di testa alle spalle di un incolpevole Mirante... Qualche responsabilità l'ha invece Helander che marcava il laziale da dietro!? Unica azione degna di nota per il primo tempo quando Petkovic si trova da solo davanti a Strakosha e spara fuori. La Lazio sempre prima sulle seconde palle ed i felsinei imprecisi anche nei passaggi più semplici a metà campo, squadra molle... Se non usciamo sotto di tre gol si deve a Sant'Antonio Mirante che ha salvato la porta.
Continua anche nel secondo tempo una partita noiosa e bruttina... Al 60' entra Destro per Verdi il modulo è sempre 5-3-2. Al 74' Immobile intercetta l'ennesimo passaggio sbagliato da un inguardabile Viviani e si invola verso la porta rossoblù segnando il 2-0, chiudendo di fatto una partita mai in bilico.
La curva Bulgarelli ritira gli striscioni dieci minuti prima della fine e la squadra esce fra un boato di fischi e cori che invitano tutti ad andare a lavorare.
Anche per i tifosi più pazienti questo malinconico spettacolo è troppo, e se in passato avevano applaudito i giocatori pure dopo i sette gol incassati col Napoli, ora la misura sembra colma.
Da gennaio 6 partite: 5 sconfitte e un pareggio. Quattro partite consecutive perse in casa in casa. Non succedeva dal 1991, anno in cui il Bologna retrocesse in B. Quest’anno la permanenza in A non è probabilmente in discussione per via del basso livello di Palermo, Crotone e Pescara che latitano a fondo classifica a 13 punti di distanza. Ma questo Bologna è una squadra in confusione su tutti i piani: tattico, fisico e mentale. Se una squadra in 10 partite non realizza un gol su azione qualcosa vorrà dire.
Donadoni sembra non riuscire a trasmettere alcun valore aggiunto, inascoltato da giocatori che recitano le stesse partite con un copione fatto di errori e di un desolante spessore tecnico. Le colpe non stanno solo sul versante della squadra: le responsabilità vanno attribuite anche a chi questa squadra l’ha allestita.
I grandi progetti legati al rifacimento dello stadio, l’ampliamento del centro tecnico di Castedebole, con queste prestazioni lasciano l’appeal verso i colori rossoblù a livelli minimi ed i larghi vuoti di pubblico di ieri al Dall’Ara sera erano eloquenti.
Domenica si replica a Sassuolo all’ora di pranzo… il rischio di non riuscire a digerire è alto.
Gian Paolo Cavina
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