I rossoblù, dopo sette giornate mettono a segno una vittoria.
Al termine di una settimana travagliata per lo sciopero del tifo deciso dai gruppi organizzati e dalle polemiche per i quattro calciatori che tiravano tardi al Giostrà, il Bologna riesce ad espugnare il Mapei Stadium con 550 i tifosi che, nonostante l’invito a restare a casa, hanno raggiunto Reggio Emilia.
Le novità sono Donsah e Di Francesco e Destro, quest’ultimo, in campo dal primo minuto. Un primo tempo brutto ed anonimo fra due squadre convalescenti. Dal confronto fra la quindicesima e la sedicesima in classifica generale d’altronde non c’è probabilmente da aspettarsi molto, fanno quello che possono. Il riassunto è dettato dai 2 tiri in porta del Sassuolo e nessuno del Bologna. Dopo sconfitte e polemiche sembra che un punto vada bene ad entrambe.
Nel secondo tempo il Bologna resta come al solito negli spogliatoi una decina di minuti più del dovuto ed infatti rischia il gol prima con Politano che spreca, poi al 54’ su percussione di Duncan e per poco Berardi non devia in rete, e di nuovo al 57’, sempre Berardi con un diagonale incrociato di destro. Ma come nelle migliori favole, nel momento peggiore della sua prestazione il Bologna trova il gol con una bella triangolazione di Di Francesco che intercetta un disimpegno sbagliato da Aquilani, filtra per Dzemaili che serve un assist Destro che deve solo spingere il pallone in porta vuota al 58’.
Foto da: www.zerocinquantuno.it
A questo punto il Sassuolo subisce il contraccolpo ed è in balia dei rossoblù che, come ben sappiamo, mancano di killer instinct e sfiorano almeno due occasioni da gol senza però concretizzare. In quel momento si profilano i fantasmi dei noti finali di partita e mentre i tifosi felsinei toccano tutte le loro scaramanzie ed invocano macumbe ci pensa Sant’Antonio Mirante al 90’ a salvare il risultato su diagonale di Acerbi.
Di Francesco ed Helander fra i migliori mentre molto in ombra è apparso Donsah. Quando al termine del match ci apprestavamo ad ascoltare il parere di Donadoni e dei giocatori, il Bologna ha deciso un inedito e non preannunciato “silenzio stampa” e non ha inviato tesserati a parlare tranne che con i media con i quali aveva un contratto da onorare (Sky e Mediaset per intenderci).
Vabbè non condividiamo e ce ne faremo una ragione, il silenzio stampa ci dimostra, se ne avevamo il bisogno, che il Bologna ha una dirigenza con scarsa leadership ed una visione piuttosto provinciale. Domenica alle 15 la sfida è in casa con il Chievo, una squadra ostica, ma nella fascia del campionato giocato dal Bologna, chissà, un risultato positivo potrebbe essere alla portata.
Gian Paolo Cavina
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