Il Bologna in vantaggio su punizione di Viviani si fa raggiungere al 94°.
Avremmo potuto parlare di un buon punto in trasferta, ma ancora una volta il gol subito nei minuti di recupero lascia l’amaro in bocca pensando ai due punti gettati al vento. Il rientro fra i pali di Mirante è la prima notizia e la seconda almeno per i primi 45 minuti è la divisa del Bologna color evidenziatore giallo.
Due squadre piuttosto spaventate dagli ultimi rovesci, con i supporter genoani che restano fuori dallo stadio a contestare. Due squadre che non fanno nulla di significativo, un Bologna abbottonato che pensa prima di tutto a non prenderle e fa possesso palla. Ma il pericolo per la nostra porta si annida negli ultimi dieci minuti, anche il Genoa lo sa ed aspetta fiducioso.
Alla ripresa infatti il Bologna resta con la testa negli spogliatoi sette/otto minuti di troppo, giusto il tempo di fare varie stupidaggini lasciando gli attaccanti genoani danzare nella nostra area. Perdiamo regolarmente palla a centrocampo ed al 48° Pinilla mette Simeone solo davanti a Sant’Antonio Mirante che salva il risultato. In un contrasto si rompe Kraft, dentro Mbaye.
La svolta è al 56°, percussione di Dzemaili, fallo di Cataldi al limite dell’area. Punizione. Batte Viviani che vede il portiere genoano Lamanna fare un passo verso destra e lo infila in diagonale con una perfetta parabola nel sette sulla sua sinistra.
Il Genoa vede i fantasmi vagare per il campo, ma il Bologna invece di matare la partita si mangia gol (e mani) al 69° quando Masina non appoggia in rete una corta respinta di Lamanna su tiro di Dzemaili e quattro minuti dopo Petkovic non centra la porta (vuota) dopo che Lamanna aveva incautamente salvato un corner mettedogli la palla sui piedi.
A questo punto ci pensa Torosidis che al 75° falcia Simeone da dietro. Espulso, il Bologna in dieci e Donadoni, che fa entrare Helander per un Verdi molto sotto tono, dispone la squadra con un 441. Si entra così nella fase “ultimi 10 minuti” con la pallina schizza dentro fuori dalla nostra area di rigore come in un biliardino, con svariate occasioni da gol miracolosamente salvate da Mirante ed una da Oikonomu, di petto sulla linea, su tiro ravvicinato del solito Laxalt.
Continua l’assalto all'arma bianca quando l’arbitro concede 5 minuti di recupero. Il neo allenatore Mandorlini fa l’ultimo cambio mettendo fuori Hilliemark per Ntcham che al 94° pesca il jolly indovinando da destra, fuori area, un tiro diagonale maligno che si insacca alle spalle di un incolpevole Mirante… 1-1 tutti a casa. Pareggio tutto sommato giusto, con la maledizione confermata del gol incassato negli ultimi minuti. Purtroppo la squadra continua ad essere slegata, specialmente nella fase di attacco. Fatica a costruire gioco e lascia tutto all'invenzione dei singoli.
Domenica sera aspettiamo la Lazio e non sarà una passeggiata.
Gian Paolo Cavina
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