Drammaturga, attrice, politica.
Al Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna è stato rappresentato lo spettacolo “Resistenza Franca” in omaggio a Franca Rame e alla sua scrittura di resistenza al femminile. Sono stati portati sul palco dall’attrice Simona Sagone i monologhi “Michele Lu Lanzone”, “Nada Pasini” e “Una madre”.
Franca Rame è nata a Parabiago il 18 luglio 1929 ed è morta a Milano il 29 maggio 2013. Appartenente ad una famiglia con tradizioni teatrali risalenti al 1600, fu impiegata fin da neonata nel teatro dei burattini e delle marionette. Il 24 giugno 1954 sposò Dario Fo a Milano, dal quale ebbe un figlio. Nel 1958 creò la “Compagnia Dario Fo - Franca Rame” dove il marito era regista e drammaturgo e la Rame era la prima attrice e amministratrice.
Il successo non tardò ad arrivare nel circuito dei teatri istituzionali d’Italia. Nel 1968 si aggregò agli utopisti del '68 fondando il collettivo “Nuova Scena” dal quale poi si separò per motivazioni ideologiche fondando insieme al marito “La Comune”, con la quale portò in scena spettacoli di satira e controinformazione politica piuttosto indiavolati. Negli anni ’70 entrò a far parte del movimento femminista, cominciando a portare sul palco testi scritti di propria mano.
Immagine: Resistenza Franca locandina
Il 9 marzo 1973 fu rapita da cinque uomini di estrema destra che la violentarono a turno e la torturarono. Il processo terminò con la prescrizione. Nel 1999 fu premiata con la laurea honoris causa da parte dell’Università di Wolverhampton insieme a Dario Fo. Infine nel 2006 si presentò alle elezioni politiche e fu eletta al Senato in Piemonte, per restarvi fino al 2008.
Tra i monologhi in scena: “Michele Lu Lanzone” è la storia di un sindacalista della Sicilia il quale viene freddato dalla mafia a causa del fatto che cercava di portare l’acqua ai contadini. Il testo è ambientato in un manicomio nel quale è ricoverata la madre divenuta pazza a causa del dolore per l’accaduto. “Nada Pasini” parla di una partigiana torturata dai nazifascisti al fine di convincerla a rivelare i nomi dei medici che hanno assistito, insieme a lei, i feriti reduci della battaglia di Porta Lame. “Una madre” è il racconto di una genitrice di un terrorista che alla prima missione con le Brigate Rosse viene catturato con la pistola in mano.
Silvia Saronne
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