L'8 e il 9 novembre Giuliana Musso a teatro con un monologo ispirato al racconto di Kafka.
"Il Teatro Popolare e la comicità sono legati.
Ma sono legati perché il Teatro Popolare ha una matrice sovversiva.
Dev’essere sovversivo, o non è teatro popolare.
Perché non è rassicurante la comicità.
La comicità è liberante… e la libertà, fa paura."
Giuliana Musso
Torna a Bologna Giuliana Musso, attrice, ricercatrice e autrice, tra gli indiscussi protagonisti del teatro di narrazione italiano. Questa volta la vedremo in scena con La scimmia, venerdì 8 novembre, alle ore 21:00 al Teatro Zeppilli di Pieve di Cento e sabato 9 novembre all'ITC di San Lazzaro di Savena, sempre alle 21:00.
Ispirato al racconto di Kakfa Una relazione per un’Accademia (1917), lo spettacolo ci racconta la storia di una scimmia che, catturata e torturata in Africa durante una spedizione di caccia, si vedrà costretta a spogliarsi progressivamente della sua natura animale, finendo per trasformarsi in star del Varietà per sopravvivere al mondo degli umani.
Una scelta necessaria ma anche autoindotta è quella della Scimmia, che instancabile persegue con orgoglio le sue aspirazioni, mentre, di là dallo specchio, la sua vera essenza continua a sfuggirle di mano, accentuandone così il carattere mostruoso, apparizione di un corpo e di un agire non più connessi con il profondo.
Foto: tratta dallo spettacolo "La Scimmia"
Buffa, grottesca e a tratti tragica "La Scimmia" si mette ora in dialogo con noi, ponendoci davanti interrogativi fondamentali come i confini tra uomo e animale, impulsi e razionalità, o ancora corpo e potere, libertà.
Una vera e propria prova d’attore in tutti i sensi, ancora una volta magistralmente interpretata dalla Musso, che unisce alle riflessioni della “bestia” le gestualità di un improbabile Charlot dalle gambe piegate, l’ironia e la comicità di un clown che tramite il sorriso ci inquieta e destabilizza, arrivando sempre dritto al punto, in linea con la tradizione del teatro popolare.
La comicità infatti è sempre sovversiva, ha sottolineato più volte l’artista, e per questo fa paura, ma è anche liberante per chi ne fa esperienza, rafforza il legame del pubblico e alimenta la discussione della comunità.
Ed ecco, allora, che anche "La Scimmia" non potrà lasciarci indifferenti, richiamandoci alle gabbie che l’adattamento al conforme produce in noi, alla violenza intrinseca del processo, a qualcosa che stona ma che si riconosce solo dopo un po’.
Foto: la Musso nello spettacolo "La Scimmia"
Vicentina d’origine e udinese d’adozione, vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Hystrio alla drammaturgia 2017, Giuliana Musso è entrata nella storia del teatro italiano per aver dato vita a un teatro di narrazione di impegno civile che unisce alla ricerca d’inchiesta quelle di una drammaturgia e di una regia d’attore impeccabili, impersonando e dando voce a chi di volta in volta ne ispira il lavoro unendo il dato scientifico alla dimensione dell’incontro, la clownerie e il fiabesco al racconto puro.
Nascita, sesso, morte e le costrizioni della società patriarcale sono i grandi temi che hanno fatto da sfondo ai suoi spettacoli più noti, tra cui ricordiamo: Nati in casa (2001), Sexmachine (2005), Tanti Saluti (2008), La fabbrica dei preti (2012), Wonder Woman, scritto e interpretato con Marta Cuscunà e Antonella Questa (2015), Mio eroe (2016).
"La Scimmia" è in scena per Operaestate Festival 39 e oltre all'opera kafkiana attinge dagli approfondimenti che l’attrice ha condotto intorno alle neuroscienze e sulla natura dei processi cognitivi attraverso la lettura degli studi scientifici di Antonio Damasio, Frans De Waal, Candace Pert e Daniel J. Siegel.
Se vi siete incuriositi, datevi tempo per visitare il sito www.giulianamusso.it sarà un piacere scimmiesco e una fonte d’ispirazione anche per voi.
Lucia Cominoli
Per ulteriori informazioni: www.comune.pievedicento.bo.it | www.itcteatro.it
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