Mostre e incontri per il festival del fumetto.
In questo momento di disorientamento generale anche il fumetto può rappresentare una bussola per imboccare di nuovo la strada corretta. Come da dodici anni a questa parte, BilBolBul offre con il linguaggio che conosce una lettura dei tempi che stiamo vivendo nell'edizione datata 2019 del festival dedicato a quest’arte. Il tema di quest’anno è infatti lo spaesamento inteso come uno stato che porta a una crisi dell’immaginario offuscando un’idea di futuro. Dal 29 novembre al 1° dicembre saranno nove le mostre rivolte agli adulti, tre quelle per bambini, 24 gli incontri e 18 gli appuntamenti off che racconteranno questo presente quanto mai incerto e confuso.
«Può sembrare un titolo ruffiano e forse lo è» dice Emilio Varrà Presidente dell’Associazione Hamelin che organizza il festival «noi abbiamo pensato di cogliere l’occasione di presentare autori poco conosciuti e allineati che possano stimolare una riflessione sui problemi attuali». Alberto Breccia, Nora Krug, Yvan Alagbé e Chris Reynolds sono i protagonisti di questa edizione.
Curata da Daniele Brolli e organizzata da Fondazione del Monte e Ravenna, Alberto Breccia. Il signore delle immagini è la mostra più ricca e articolata mai dedicata al fumettista argentino nato proprio cent’anni fa. Saranno oltre 150 i pezzi esposti, alcuni mai visti prima come le illustrazioni per Il nome della rosa di Umberto Eco: lavori inediti e rari su tavole originali restituiranno la matericità e l’essenza dell’artista che ha avuto sempre una stretta relazione con la letteratura (30/11-7/1, via delle Donzelle 2).
Immagine: Heimat fumetto di Nora Krug
La graphic novel Heimat di Nora Krug è un libro che è stato salutato dalla critica internazionale con entusiasmo. La storia è personale e universale al tempo stesso: l’autrice di origine tedesca indaga i legami che la sua famiglia ha avuto con il nazismo nel corso della Seconda Guerra Mondiale dando vita a un’inchiesta illustrata estremamente accurata (Heimat 30/11-6/1 al Museo Internazionale della Musica in Strada Maggiore 34). Eine Retrospective è invece la retrospettiva che permette di ripercorrere la carriera dell’illustratrice oggi 42enne dagli inizi della sua carriera (30/11-6/1 alla Galleria Portanova12 in via Porta Nova 12).
Si parla di migrazioni con Yvan Alagbé, autore di un’opera diventata di culto in Francia e non solo Negri gialli e altre creature immaginarie presentata al BilBolBul. Nato a Parigi ma con origini in Benin, paese dove trascorre parte della sua infanzia, Alagbé usa il tratto deciso bianco e nero per narrare storie originali e riscritture. Il festival gli dedica due mostre: Una storia dell’amore che ne ripercorre le tappe del percorso artistico (30/11-20/12 all’Accademia di Belle Arti in via Belle Arti 54) e Eros mostro, una serie di serigrafie tratte dal libro che lo ha reso celebre anche negli Stati Uniti pubblicato in Italia da Canicola (30/11-7/12 da Squadro, via Nazario Sauro 27).
Dopo un’assenza di quasi vent'anni, torna alla ribalta il disegnatore gallese Chris Reynolds. La mostra Giorni nuovi… e migliori? prende le mosse dal suo ultimo lavoro Un mondo nuovo in cui viene descritta un’umanità a cavallo tra il futuro e il distopico in cui l’uomo non è più al centro dell’universo (30/11-20/12 Spazio B5 in vicolo Cattani 5/b).
Immagine: fumetto di Yvan Alagbé
Spazio ai talenti emergenti usciti dall'Accademia di Belle Arti di Bologna che festeggia i 15 anni di corso di fumetto e illustrazione con la mostra 8x15: i progetti di tesi di otto studenti sono diventati opere pubblicate e quindi celebrate in questa occasione. Tra le nuove leve figura Ida Cordaro che espone le tavole del suo fumetto d’esordio Lara da Igor Libreria/Senape Vivaio Urbano (via Santa Croce 10/abc). Alla voce off si inaugurano giovedì 28 novembre le mostre Susi Corre di Silvia Rocchi (Adiacenze in vicolo Spirito Santo 1), I vestiti nuovi di P. di Fumettibrutti (Lavy City in via Sant'Apollonia 19/c), Christo si è fermato a Bologna di Stefano Grassi (Inuit Atelier, via Sant'Apollonia 23) e Infestazione di Jacopo Starace, Martoz e Cammello (Inuit Stamperia in via Vinazzetti 4/a). Disegnare sul taccuino, nel suo prevedere una tecnica diversa e strettamente personale, offre un particolare modo di leggere il reale. Per averne un saggio c’è la mostra Taccuino selvaggio allestita alla Millennium Gallery (via Riva Reno 77/a). Il festival si distingue anche per la sua attenzione ai bambini e ragazzi. Tra gli autori esposti Kalina Muhova in Diana Sottosopra (MAMbo via Don Minzoni 18), Steven Guarnaccia con I vestiti nuovi dell’imperatore (Corraini MAMBo 14) e Martina Tonello con Nella Foresta (Zoo in Strada Maggiore 50/a).
BilBolBul 2019, dal 29 novembre al 1° dicembre, ingressi gratuiti salvo diverse indicazioni – Tutto il programma, gli orari e la durata delle mostre su www.bilbolbul.net
Giorgia Olivieri
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