Ricordando Claudio Lolli

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Un altro cantautore poeta bolognese ci ha lasciato dopo una lunga malattia.

Claudio Lolli, è stato uno degli artisti più significativi del panorama musicale degli anni ’70, il cantautore per eccellenza. I suoi album, le sue canzoni trattavano temi delicati e impegnati, tematiche profonde come quelle sull'omosessualità.

L’artista nasce a Bologna in una famiglia borghese negli anni ’50. Le prime esperienze musicali avvengono in locali bolognesi. Francesco Guccini, artista già conosciuto a Bologna, fece conoscere il giovane Lolli alla Emi, nota etichetta discografica.

La sua notorietà crebbe sempre più. Il cantautore si distinse per il suo stile riconoscibile: grande capacità nel trasformare in canzoni la malinconia delle vicende quotidiane. "Aspettando Godot" il suo primo disco e i successivi successi come: "Uomo in crisi" dedicato a Gramsci, "Quello lì", "Uomo in leva" sono brani musicali che si ispirano sempre ad avvenimenti  dell’epoca.

Il capolavoro discografico dell’artista bolognese, "Ho visto anche degli zingari felici" è l’album più significavo degli anni '70. Uomo colto di spettacolo e di cultura, che nella sua vita portò avanti ideali di giustizia e umanità, sognava un mondo migliore. Ha insegnato per diversi anni al Liceo Leonardo Da Vinci di Casalecchio di Reno e ai suoi studenti insegnò la libertà.

Chiara Garavini

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