Fino al 23 maggio in mostra al Mambo le avanguardie russe.
La rivoluzione russa è arrivata a Bologna. Inaugurata al Mambo il 10 dicembre ma aperta ufficialmente al pubblico il 12, Revolutija. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky. Capolavori dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo è una mostra che con la sua maestosità ci racconta una pagina importante non solo della storia dell’arte ma anche della società in Russia nell’arco dei primi tre decenni del secolo scorso passando in rassegna le avanguardie. Revolutija è soprattutto un progetto importante prodotto e realizzato dalla CMS.Cultura di Giulia Fortunato che dopo due anni di lavoro è riuscita a portare in città ben 72 dipinti, 2 sculture, 3 video e 40 foto grazie alla collaborazione e alla fiducia del Museo di Stato Russo di San Pietroburgo.
“Abbiamo deciso di parlare in modo diverso di Rivoluzione” spiega la vicedirettrice del museo di San Pietroburgo Evgenia Petrova, che ha curato la mostra insieme a Joseph Kiblitsky “abbiamo mostrato la complessità di quegli anni, non solo in campo artistico, ma soprattutto del pensiero: è questo il filo rosso da seguire lungo tutto il percorso”. Revolutija offre al visitatore il punto di vista dei vari artisti e la loro rielaborazione degli eventi vissuti a cavallo del 1917, a partire dalla rivoluzione del 1905 fino agli anni ’30: si passa dal primitivismo al cubo-futurismo, per arrivare al suprematismo e al costruttivismo passando per l’espressionismo figurativo e il puro astrattismo.
“Sono autori che volevano cambiare il mondo dell’arte ma come cittadini volevano cambiare la società” continua Petrova. Nell’allestimento curato da Pierluigi Molteni si attraversano entrando gli scatti assai suggestivi che raffigurano il contesto russo dei primi anni del ‘900 per incontrare dopo pochi passi l’imponenza di “17 ottobre 1905”, l’opera di Il’ja Repin che si specchia su “Che vastità!” dando lustro ad un artista meno conosciuto rispetto agli altri.
Mostra Revolutija a Bologna © Foto di Guido Calamosca
Volti, intimità, suggestioni nei dipinti di Il’ja Maškov, Zinaida Serebrjakova, Valentin Serov prima di approdare nella sala che ospita i costumi ricostruiti su schizzi di Kasimir Malevič per l’opera “Vittoria sul sole” e rimanere colpiti dal “Quadrato rosso” dello stesso artista. “La passeggiata” di Marc Chagall rapisce il visitatore che si ritroverà davanti al “Quadrato nero”, la “Croce nera” e il “Cerchio nero” di Malevich costretto tra due facce della stessa medaglia, due modi in interpretare la realtà.
Le avanguardie si presentano poi con Michail Larionov e sua moglie Natal’ja Gončarova per virare verso “Su bianco” e “Crepuscolare” di Wassily Kandisky o verso Olga Rozanova e Aleksandr Rodčenko. Il realismo socialista si affaccia con le donne armate e le operaie di Aleksandr Samochvalov, sintomo che qualcosa era cambiato e il tempo delle avanguardie era scaduto. E questo lo sottolinea il volto ritratto fedelmente da Pavel Filonov praticamente all’uscita: lo sguardo di Stalin dice che la ricerca era conclusa, così la Revolutija.
Fino al 23 maggio Revoultija non sarà solo una mostra ma anche un nutrito calendario di appuntamenti che accompagneranno l’esposizione: teatro, laboratori per bambini, visite guidate per adulti, proiezioni, concerti e incontri. Tutti i dettagli e le info su orari e biglietti: Mostra Revolutija
Giorgia Olivieri
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